venerdì 14 giugno 2013

... E IL FRINIRE DI UNA CICALA

" Si conta, narra Socrate, che un tempo le cicale erano uomini, prima che fossero nate le Muse; nate le Muse, la prima volta risonando per l’aria il canto, quelli furon così dal piacer presi, che, messisi a cantare, non curarono di cibo e bevanda, e, non accorgendosi, si morivano.

E allora venne da essi la famiglia delle cicale, le quali ebbero dalle Muse questo premio, di non aver niente bisogno di mangiare e di bere, e, così vuote, di cantare non sì tosto che elle son nate infino a che non son morte, e dopo andare alle Muse a recar le novelle qual di quaggiù a quale di loro fa onore.
A Tersicore contan di quei che onorano lei ne’ cori, e fanno che le sian più cari; a Erato, di quei che onoran lei nelle cose d’amore, e così simigliantemente alle altre, a ciascuna secondo la speciale dignità sua; e all’antichissima Calliope, e ad Urania che le vien dopo, contan di quei che filosofando passano la vita onorando la lor musica… Per molte ragioni, dunque, s’ha a dire qualche cosa, e non si ha a dormire a mezzogiorno. "

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200853800019807&set=at.10200784337523288.1073741833.1608428868.1282015032&type=1&theater
La foto è di Gennaro Esposito

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page