venerdì 26 luglio 2013

DAL MONTE DEGLI ULIVI

« Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: " Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare". » (Matteo 26,36)

« Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà. » (Matteo 26,41)


« Ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: " Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!".
E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!" Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. » (Matteo 26,47-50)

Per i credenti è il Figlio di Dio, per i non credenti è comunque una persona che ha dato testimonianza e della quale, dopo due millenni, il ricordo è ancora vivo.
E' bello pensare che questo splendido panorama si veda da quel luogo.

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La foto è di Gennaro Esposito

domenica 14 luglio 2013

E LA CHIAMANO ESTATE !

Per quelli che, come me, sono metereopatici quest' anno è " da sballo " !!!
Ieri ho passato una giornata infernale: dolori dappertutto, un senso di spossatezza e, insieme, di oppressione.
Faceva caldo e tanto, ma il cielo sereno non giustificava queste sensazioni che mi tormentavano.
Verso sera è stato anche peggio: uno stato d' ansia, una sensazione di irrequietezza.

Poi tutto si è sciolto quando, a mezzanotte, è scoppiato un temporale anzi una tempesta vera e propria preceduta da tuoni che, prima facevano sentire il loro " bubbolio" lontano e poi diventavano sempre più forti e vicini.
Quando sono andata a dormire, alle due e mezzo, diluviava ancora.
Nei prossimi giorni, non guardate il " meteo" in tv: rivolgetevi piuttosto a me.
Come diciamo a Milano è " agratis "! 
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venerdì 12 luglio 2013

L' OPEL SE NE VA

Non ho mai dato importanza nè per il vestiario nè per gli oggetti di uso personale, tra i quali anche l' auto, a tutto ciò che comunemente viene collegato allo "status symbol " come marche o marchi o firme o mode del momento.
Di tutto mi è sempre interessato che mi stesse " comodo " e che fosse funzionale all' uso che ne facevo.
Ricordo dei pullover enormi e informi che mettevo per andare a scuola; mi ci sentivo dentro come in una " coperta di Linus".
Ancora adesso l' ing cerca di gettare via suoi pullover vecchi di nascosto, ma io me ne accorgo, li " eredito" e li uso, sformati, caldi e comodi, per casa.
Nelle occasioni " ufficiali" come consigli scolastici, consegna delle pagelle, teatro, feste o matrimoni, ridivento una signora, con moderazione.
La prima macchina la comprammo insieme, mia sorella ed io, nel' 70.
Era una '500 di quelle usate, ma con chilometraggio zero che le rivendite offrivano come " usato sicuro".
Fu la nostra prima conquista: la 500 aveva come difetto che quando era inverno non partiva e allora si faceva su e giù nel viale di casa a Napoli per farla andare " all' americana".
Quando nel '75 morì papà, per anni portai il suo Maggiolone.
Nei primi tempi ci parlavo addirittura con papà mentre guidavo, come se ci fosse.
Anche quella era stata e rimase una macchina felice.
Ricordo a Vico estati in cui abbassavamo il sedile di dietro e io caricavo un numero esorbitante di bambini figli miei di mia sorella e di amici.
Di pomeriggio tardi salivamo dal Circolo del Tennis situato alla Marina di Equa dove passavamo la giornata; le amiche mi affidavano i figli e insieme cantando e divertendoci salivamo in paese.
Erano tanti che una sera, contandoli mentalmente, mi accorsi di aver dimenticato mio figlio Paolo.
Tornammo giù precipitosamente e lo trovammo, aveva tre o quattro anni, che ci aspettava tranquillo davanti al cancello del Circolo.
Cantavamo in coro: " Azzurro" e, insieme, mimavamo i gesti della canzone fingendo di " cercare l' estate".
Sotto il ponte della Circumvesuviana cantavamo: " Il treno se ne va" e la cosa divertiva molto i bambini.
Poi venimmo a Milano dove prima usai un' Alfa  Sud, chiaramente usata dello zio americano di Vittorio, poi comprai un' Opel, sempre usata, dal marito di una cugina.
Nel '98 questa casa, in occasione dei Mondiali di calcio di quell' anno, creò un  modello " Opel Corsa World Cup '98 " e io ho comprato quella che, credo, è e resterà l' unica automobile nuova della mia vita ( quelle dell' ing non contano, ha quelle di servizio e le ha sempre guidate solo lui anche se con noi dentro).
Questa anche è stata una macchina felice: ce la siamo divisa equamente io e i miei figli.
Loro hanno imparato a guidarci sopra ( almeno Paolo perchè Stefano aveva già la patente, anche se le lezioni le faceva con me).
Siamo sempre andati d' accordo nell' usarla; la scelta prioritaria toccava a me sia per la scuola che per qualche uscita serale.
Con gli anni l' hanno sempre più usata loro, prima Stefano per andare al lavoro il pomeriggio e poi per le loro uscite serali.
Ricordo anche qualche passeggiata pomeridiana noi tre insieme quando,   liberi da impegni, mi regalavano la loro compagnia.
Poi Stefano è andato via, e l' abbiamo usata Paolo e io, poi anche lui è andato, più di quattro anni fa, ad abitare per suo conto.
Nel frattempo io ero andata in pensione e, come nella favola della ragazza che portava la ricottina in testa, sognavo di comprare una macchina nuova, cosa che non ho mai fatto.
La mia Opel era un po' " acciaccatella " nel fisico, ma come motore andava  e va che è una bellezza.
Io la uso tutti i giorni, ma soprattutto nei dintorni: supermercato, parrucchiere, acquisti in zona, quindi perchè sprecare soldi ?
Stefano ora ne ha una nuova e mi ha dato la sua che ha qualche anno meno della mia, è carina, piccola, maneggevole, piacevolmente usata quindi non " a rischio ansia da ammaccamento".
E così ho venduto la Opel.
Oggi, una coppia di ragazzi l' ha rilevata, l' ho vuotata ( gli addii li avevo rigorosamente fatti in solitudine qualche giorno fa).
Spero che l' essere stata una " macchina felice " porti bene anche a loro.
E così ora c'è un altro pezzo di ricordi da riporre e poter " riacchiappare " all' occorrenza!

mercoledì 10 luglio 2013


domenica 7 luglio 2013

O POESIA di Alda Merini

O poesia, non venirmi addosso
sei come una montagna pesante,
mi schiacci come un moscerino;
poesia, non schiacciarmi
l'insetto è alacre e insonne,
scalpita dentro la rete,
poesia, ho tanta paura,
non saltarmi addosso, ti prego.

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La foto è di Gennaro Esposito

sabato 6 luglio 2013

LA CHIOMA DI CAPRI di Pablo Neruda

Capri, regina di rocce,...

... Vi sbarcai in inverno.
La veste di zaffiro
custodiva ai suoi piedi:
e nuda sorgeva in vapori
di cattedrale marina.


... Sulla riva di uccelli immobili,
in mezzo al cielo,
un grido rauco, il vento
e la schiuma indicibile.

... E dal mare, girando intorno a te,
ho fatto un anello d’acqua
che è rimasto sulle onde
a cingere le torri orgogliose
di pietra fiorita…

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La foto è di Gennaro Esposito

venerdì 5 luglio 2013

I RICORDI di Giuseppe Ungaretti

I ricordi, un inutile infinito,
ma soli e uniti contro il mare, intatto
in mezzo a rantoli infiniti..
Il mare,
voce d'una grandezza libera,
ma innocenza nemica nei ricordi,
rapido a cancellare le orme dolci
d'un pensiero fedele...

Il mare, le sue blandizie accidiose
quanto feroci e quanto,. quanto attese,
e alla loro agonia,
presente sempre, rinnovata sempre,
nel vigile pensiero l'agonia...
I ricordi,
il riversarsi vano
di sabbia che si muove
senza pesare sulla sabbia,
echi brevi protratti,
senza voce echi degli addii
a minuti che parvero felici...

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200980916477639&set=at.10200953768078946.1073741834.1608428868.1282015032&type=1&theater
La foto è di Gennaro Esposito

mercoledì 3 luglio 2013

ALLA TASTIERA

Anche quando i nostri figli erano piccoli, era lui il più paziente, quello che giocava e insegnava insieme con grande dolcezza.
Gli anni sono passati e c'è Virginia, leggiadra, appassionata e intelligente.
Quando è qua trascina Vittorio alla tastiera e si divertono insieme a creare suoni e tirare fuori scale e motivi.
E' bello vederli e questa foto è stata per me una sorpresa e un grande regalo.
E' un momento presente ed è subito da godere e accantonare per quando andremo a " riacchiappare " questi ricordi dolci e preziosi.