I
Corpi Santi di Milano sono stati un
comune autonomo istituito nel
1782 comprendendo le
cascine e dei
borghi agricoli che si trovavano attorno alla città di
Milano, appena oltre i suoi
bastioni. Uniti in un primo tempo a
Milano nel
1808 durante il periodo del
Regno d'Italia, ma repentinamente ripristinati nel
1816 col ritorno degli austriaci, vennero annessi in definitiva alla città nel
1873.
Toponomastica
Una leggenda poetica legava il nome del luogo alla presenza dei corpi dei tre
Re Magi al di fuori delle mura di Milano, poiché, così vuole la tradizione, il carro che portava le sacre
reliquie si fermò inspiegabilmente, senza che gli uomini del santo convoglio riuscissero ad andare avanti: le ruote erano diventate pesanti come macigni, e buoi e cavalli non la vincevano. Così il vescovo dovette abbandonare l'idea di avere i tre santi corpi nella cattedrale e si dovette costruire la
Basilica di Sant'Eustorgio. Al di là di questo racconto, il nome del comune è da legarsi alla legislazione sanitaria austriaca che impose di spostare i
cimiteri fuori dalla cerchia cittadina: la dizione di
corpi santi è infatti un'altra maniera di chiamare i
fuochi fatui, ossia le piccole fiammelle che possono sprigionarsi dalle
tombe.
Storia
La superficie del comune ammontava a 66,35 km². Si trattava di una vasta area che circondava la città per un raggio molto variabile, da un minimo di 3 km a un massimo di 7 km. Il comune dei Corpi Santi era una zona prettamente agricola alle porte della città, ricca di campi e soprattutto di
orti che producevano prodotti deperibili e costosi, che per essere commercializzati con la città necessitavano brevi distanze dal luogo di produzione al mercato cittadino.
L'
orticoltura era favorita dalla presenza di corsi d'acqua e dalla facilità di commercializzazione sia con la vicina città, ma anche con la provincia rispetto alla quale non erano previsti
dazi doganali a cui erano invece sottoposte le merci transitanti per le porte cittadine. Il territorio agreste di quest'area era molto
fertile e ricco di
risorgive e corsi d'acqua: i
Navigli e i fiumi
Olona,
Lambro e
Seveso). Grazie alla presenza di questi corsi d'acqua, i
mulini erano numerosi e sorgevano un po' ovunque nel contado
Dopo soli tre lustri però, l'arrivo delle armate rivoluzionarie francesi aprì un processo inverso. Il nuovo parlamento repubblicano deliberò La riannessione dei Corpi Santi a Milano col nome di circondario esterno, ma anche questa volta il testo legislativo non trovò applicazione per i timori del governo cisalpino che non volle scontrarsi con l'opposizione dei rappresentanti extramurari..
Evoluta poi la situazione in senso monarchico, il nuovo organo legislativo, ossia il Consiglio di Stato, tornò a proporre su sollecitazione del consiglio comunale di Milano un decreto per la soppressione dei Corpi Santi, ma tale disegno di legge del 4 febbraio 1806 non trovò sanzione da parte del viceré, che ancora auspicava un consenso più ampio.
La svolta avvenne quindi nell'ambito di un contesto più generale, quando Napoleone il 14 luglio 1807 emanò un decreto volto alla riduzione dei comuni del regno onde sortire risparmi nei costi di gestione. Fu così che il 9 febbraio 1808 fu promulgato il decreto che annetteva a Milano non solo i Corpi Santi, ma tutti i 35 comuni del circondario esterno posti nel raggio di 4 miglia dai bastioni, ossia entro le 5 miglia dalla piazza del Duomo.
La restaurazione del Comune dei Corpi Santi operata dagli
austriaci fu anch'essa il frutto di un disegno generale.
Subito tuttavia vennero avanzate le prime proposte ufficiali di annessione al capoluogo, ma non si giunse a risultati concreti per l'opposizione dei Corpi Santi, fino a che non venne fatta una richiesta ufficiale del
consiglio comunale di
Milano al
governo Lanza che l'approvò con Regio decreto 8 giugno 1873, n. 1413.
L'annessione non fu del tutto indolore: infatti sia mentre essa veniva discussa, sia negli anni appena successivi, fino a circa il 1877, vi furono varie proteste e rivolte popolari.
La chiesa di
Monluè, una delle più antiche dei Corpi Santi
Il Comune dei Corpi Santi si articolava ai fini censuari su sei
sestieri corrispondenti alle
porte di Milano attraverso le quali le merci dovevano pagare i dazi; fin dai tempi dell'arcivescovo
Carlo Borromeo inoltre,ciascuno di questi sestieri raggruppava sotto di sé le undici parrocchie extramurarie di
Milano.
A queste porte andavano poi aggiunti i due varchi posti a controllo delle
acque, ossia:
Il comune dei Corpi Santi era esente da
dazio, pertanto tutto ciò che ne proveniva costava meno.
Dopo arrivo dei
Savoia il comune fu articolato su due
mandamenti concentrici che divennero il 7º e l'8º di
Milano. Essi furono divisi in otto parti una volta che il comune venne inglobato a Milano.
I
villaggi e
borghi agricoli che componevano i Corpi Santi,una volta aggregati alla città divennero altrettanti
quartieri.
È il caso di
San Siro,
Barona,
Gratosoglio,
Ghisolfa,
Bovisa,
Calvairate,
Tre Ronchetti,
Monluè, ed altri. Le cascine, invece, una volta inglobate a
Milano divennero parrocchie, scuole o edifici comunali. Spesso esse diedero il nome alle vie urbane o ai quartieri che vi si stavano formando appresso. Nel caso della
Cascina Taliedo questa diede il nome, oltre che al
quartiere, anche al primo
aeroporto di
Milano, il
campo di aviazione di Taliedo.