giovedì 20 settembre 2012

MARIANNA

Dire che fosse stata una " cocotte " era esagerato.
Certo che era una figura di altri tempi; faceva venire alla mente la " belle epoque ", pasticcerie come quelle descritte da Guido Gozzano nella sua poesia " Le golose".
Signore ve
stite con foggia di altri tempi, guanti, cappelli, piume, chiacchiere, the e pasticcini.
Come fosse capitata in quella vetrina di un negozio di dolci di Bergamo non si sa.
Sembrava triste e anche un po' grassoccia ma, a ben guardarla, aveva una sua grazia antica nelle pettinatura alla " maschietta ", nelle sopracciglie ridotte a una sottile riga dipinta e perfetta,nelle labbra e negli occhi truccati accuratamente, nelle " virgole " di capelli che le si allungavano sul volto.
Sapeva dove si trovava?
Chissà!
Forse era rimasta in un polveroso ripostiglio per anni finchè qualcuno non aveva avuto l' idea di tirarla fuori e metterla in vetrina.
Non si sa se le piacesse essere là sotto gli occhi di tutti e vedere scorrere davanti a sè un mondo così diverso da quello che ricordava.
Credo che sognasse un uomo in tuba e marsina che veniva a prenderla per riportarla nel suo tempo, forse a ballare in un bar tabarin...
Da una foto di Gennaro Esposito: mi perdonerà se non gli ho chiesto il permesso; è stato più forte di me!!!

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