sabato 15 settembre 2012

" NON TI PAGO " E LE RECITE A SCUOLA


Stamattina ho postato sul mio stato la notizia che stasera Rai 5 trasmetterà " Non ti pago" di e con Eduardo De Filippo.
Quando parlo di scuola, ricordo spesso il Progetto Cineforum, ma quello è il periodo di Milano.
Anni e anni fa, prima dell' 87, quando insegnavo a Melito di Napoli, paese alla periferia Nord di Napoli, facevamo teatro con gli alunni.
Mettemmo in scena: " Non ti pago" con la terza media dell' 83 - 84 e " Miseria e nobiltà" due anni dopo, poco prima che mi trasferissi a Milano.
Avevamo una scuola bellissima con uno spazio naturale al pianterreno da adibire a teatro.
Non tralasciavamo lo studio e le materie curricolari ma, contemporaneamente, adattavamo il testo della commedia scelta, si assegnavano le parti, genitori e colleghi collaboravano con oggetti, mobili, vestiti, scene, fondali, insomma diventava un lavoro di gruppo.
Il pomeriggio spesso tornavo da Napoli con i miei due figli che avevano allora uno sei anni e l' altro appena due: li mettevo in macchina passeggino e tutto e andavamo a fare le prove.
Al mattino preferivamo provare in classe.
Il teatro era fatto in modo che tutte le classi di tutti i piani vi si affacciassero e creavamo chiasso ed eccitazione, di conseguenza meglio il pomeriggio.
Nascevano " amori dietro le quinte"; io spesso non me ne accorgevo ma pare che quando ciò  accadeva fossi piuttosto severa.
Con l' andare degli anni sono diventata MOLTO più tollerante e mi stupisce pansare a questa " me " di allora più bacchettona!
Il protagonsta era un bel ragazzo, alto, che non aveva ancora tredici anni.
Si chiamava e si chiama  Ssà Ercole ed è anche ora mio amico su fb.
E' lui che mi ha ricordato una mia reazione " energica " quando scoprii che  baciava, durante le prove,  una sua compagna.
A quell' epoca stava cambiando voce: era una fatica, poverino, sostenere la battuta con lo stesso timbro dall' inizio alla fine!
C' era poi Gaetano Ponticiello, uno sfaticato tremendo che però si impegnò e imparò tutta la parte di Bertolini che è lunga e complessa.
La protagonista femminile era una ragazza brava negli studi ma timida e riservata.
Rivelò un " fuoco artistico " insospettato.
C'è una scena nella commedia, in cui Luisa Conte che ne è la protagonista, si scaglia in un monologo in crescendo contro Eduardo che è il marito.
Che energia tirò fuori la mia alunna! Fu veramente bravissima!
Ci  aiutava un mio collega, credo da poco scomparso.
Era stato parroco per molti anni, poi si era " spretato", era venuto a vivere a Melito dove militava nel P.C.I.; insegnava educazione artistica.
Durante gli anni di sacerdozio aveva organizzato una quantità di recite: era insuperabile nel mostrare le varie parti ai ragazzi.
Camuffava la voce, gesticolava, faceva da specchio insomma e li aiutava moltissimo.
A fine anno andammo in scena; credo che facemmo anche, a richiesta, una replica.
Ora hanno tutti più di quarant' anni: alcuni sno sposati come Sasà, altri come Gaetano che è ottico e ha un avviato negozio sono inguaribili scapoli, le ragazze probabilmente sono tutte mogli e madri: di qualcuno so, di altri no.
Stamattina, quando ho postato la notizia sul mio " stato", Gaetano Ponticiello ha scritto" mi piace"; vuol dire che tutti noi ricordiamo ancora quei tempi!
Sta di fatto che ci divertimmo tantissimo come anche due anni dopo con " Miseria e Nobiltà".
Ma questa è un' altra storia!

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