RIFLESSIONI E UN PO' DI MALINCONIA
Oggi si respirava un'aria di fine estate, indipendentemente dal tempo.
E' domenica e molti partono.
Vittorio alle nove ha fatto uno splendido bagno.
Poi il tempo si è rannuvolato.
Siamo rimasti sulla spiaggia per salutare una coppia di amici che partiva.
A mezzogiorno si è scatenato un temporale tremendo che era bello da vedere ed è mancata la corrente per alcune ore.
Ci è venuto un appetito incredibile, di solito non pranziamo, e abbiamo mangiato spaghetti con le vongole, gamberi e polpo.
Poi abbiamo riposato e ora ritorniamo da un' ora di sole sulla spiaggia deserta.
A tavola vicino a noi c'era una coppia di anziani coniugi che incontriamo ogni anno.
La figlia, adulta, ha una malattia degenerativa e ogni estate si muove peggio, ormai deambula su una specie di carrozzino, parla con una certa difficoltà.
Oggi era il loro ultimo giorno in albergo e, pranzando, ci dicevano in maniera composta che dispiacere fosse per la figlia non poter scendere a pranzo visto che gli ascensori non funzionavano.
Ho pensato a quante di queste persona vivono con semplicità e quasi con normalità una vita " eccezionale" segnata da una grande sofferenza.
E come dovremmo noi vivere con gioia ed essere grati al destino di avere la fortuna di vivere l' eccezionalità di una vita " normale".
Poi la corrente è ritornata e spero che la ragazza abbia potuto godere la sua ultima domenica al mare.
La foto è di Vittorio Siravo
E' domenica e molti partono.
Vittorio alle nove ha fatto uno splendido bagno.
Poi il tempo si è rannuvolato.
Siamo rimasti sulla spiaggia per salutare una coppia di amici che partiva.
A mezzogiorno si è scatenato un temporale tremendo che era bello da vedere ed è mancata la corrente per alcune ore.
Ci è venuto un appetito incredibile, di solito non pranziamo, e abbiamo mangiato spaghetti con le vongole, gamberi e polpo.
Poi abbiamo riposato e ora ritorniamo da un' ora di sole sulla spiaggia deserta.
A tavola vicino a noi c'era una coppia di anziani coniugi che incontriamo ogni anno.
La figlia, adulta, ha una malattia degenerativa e ogni estate si muove peggio, ormai deambula su una specie di carrozzino, parla con una certa difficoltà.
Oggi era il loro ultimo giorno in albergo e, pranzando, ci dicevano in maniera composta che dispiacere fosse per la figlia non poter scendere a pranzo visto che gli ascensori non funzionavano.
Ho pensato a quante di queste persona vivono con semplicità e quasi con normalità una vita " eccezionale" segnata da una grande sofferenza.
E come dovremmo noi vivere con gioia ed essere grati al destino di avere la fortuna di vivere l' eccezionalità di una vita " normale".
Poi la corrente è ritornata e spero che la ragazza abbia potuto godere la sua ultima domenica al mare.
La foto è di Vittorio Siravo
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