sabato 23 agosto 2014

LA TERRAZZA E IL PINO

La camera dell' albergo è bella grande, ma l' aspetto più piacevole è un terrazza con delle comode poltroncine su cui si allarga la chioma fronzuta di un pino.
Dal balcone si vede tutto il paese che io amo;la piazzetta sul lungomare, la spiaggia, fin su alla Cattedrale e al Monte Faito.
E' uno degli aspetti di questo mese da gustare piano piano come si fa con un gelato che si lecca lentamente non per farlo durare di più, ma per assaporarne tutto il gusto.
L' ho detto spesso: prima le estati duravano tanto; ora che i tempi si sono come " contratti", questo mese va veramente " assaporato".
Quando torniamo dopo il bagno verso le quindici dopo aver mangiato colorate insalate sulla terrazza del ristorante, io mi seggo sotto il pino con un libro e mi sento a casa.
Cerco di immagazzinare il calore, la visione del paesaggio caro e dopo un po' mi addormento e il pino mi fa ombra e mi dà frescura..
Stamattina è venuta a trovarci un' amica di infanzia che non vedevamo, forse, da 30 anni.
Un' altra aveva portato delle foto degli anni '60 in cui a un " balletto", di quelli che si svolgevano in casa, c' erano parecchi di noi e facevamo a gara a riconoscerci.
La visita di mia sorella, la giornata con i cugini americani in vacanza a Positano che sono venuti a trovarci, le telefonate di Stefano che ci racconta cosa fanno i nipotini a Cap Esterel, la settimana con Paolo e Valentina, le cene con gli amici, gli spettacoli e la festa di Ferragosto, le chiacchiere oziose sotto l' ombrellone con persone care che rivediamo con gioia anche se una volta all' anno, i fuochi di domani sera.
 Tutti  momenti da assaporare con calma per poi ricordarne il gusto da lontano.
E, tra tutti, i pomeriggi pigri sotto l' ombra del pino,

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