giovedì 19 giugno 2014

1956 IL PRIMO ANNO A VICO EQUENSE

Quando ero piccola, non andavamo in vacanza d' estate.
Erano gli anni del dopoguerra, periodi non facili e a Napoli si potevano fare i bagni a Torregaveta o a Coroglio e tornare in giornata.
Poi nel '56 affittammo con una famiglia di amici, i Cugnin che già andavano là, una grande casa a Vico Equense.
Per chi conosce la zona la casa era ed è a via Nicotera, conosciuta come " L' ex Pensione Oriente", distrutta dal terremoto dell' '80 e ora rimessa a nuovo e riportata all' antica bellezza.
Dentro, il palazzo è un intrico di scale, giardini, cortili interni.

Casa nostra era all' ultimo piano; la proprietaria e la figlia conservavano per sè una stanza e il resto della casa era largamente occupato dalle nostre due famiglie.
Tra noi, c'è ancora ora una di quelle amicizie di cui nessuno ricorda l' inizio; pare ci sia sempre stata come e più di una parentela; loro, i figli e poi i figli dei figli, i cugini Muca nostri vicini di casa anche a Napoli e anche loro uniti a noi da tanti ricordi.
Uno di loro, Giulio,con grande coraggio e sprezzo del pericolo,anni dopo,diede lezioni di guida a mio padre.
La casa era enorme: mi pare che la cucina fosse in comune o almeno la loro, quella più grande, aveva una terrazza..
Davanti il panorama di Vico con mare e Vesuvio, dalle finestre sul retro tutta la collina fino al Faito piena di verde e non ancora contaminata dal cemento.
Tra la cucina e la terrazza c' era una finestrella.
Era l' epoca delle prime trasmissioni televisive e i " ragazzi " Cugnin, più giovani dei miei genitori, erano uno spasso.
A noi si univano famiglie che conoscemmo quell' anno e che poi sono stati i nostri amici di una vita.
Noi ci sedevamo di sera tutti sulla terrazza e alcuni, attraverso la finestrella, che simulava un apparecchio televisivo, improvvisavano imitazioni sgangherate e divertenti di trasmissioni.
La preferita, oltre " Lascia o raddoppia" in cui ci si limitava all' annuncio della puntata, era " L' amico degli animali".
Nella realtà il presentatore era Angelo Lombardi affiancato dalla giornalista Piccinino, dall' ascaro Andalù e dalla scimmia Cita.
Si parlava di animali, era uno dei primi esempi di divulgazione scientifico-naturalistica.
I nostri amici a turno interpretavano il presentatore; una padella nera era Andalù e Chita qualche " collaboratore " di buona volontà che si prestava.
Tra queste serate semplici condite anche da canzoni cantate in coro, mattinate al mare, risate e compagnia si svolse la nostra prima, indimenticabile estate a Vico Equense.
L' anno dopo tornammo nella stessa casa, ma con un'' altra famiglia.
Dei Cugnin uno si sposò quell' inverno, l' altro un paio di anni dopo.
Continuammo sempre e continuiamo ancora dopo sessanta anni a frequentarci; la figlia, Luciana rimase con me a Vico fino a ottobre nell' anno della mia licenza liceale, in un paio di settimane in cui lei avrebbe dovuto farmi da " chaperon", ma in realtà ci divertimmo come due dissennate.
Uno dei fratelli, Gigi, è poi ritornato per tutta la sua vita a Vico e abbiamo trascorso estati bellissime sempre insieme.
I cugini Muca, come ho detto, nostri vicini anche a Napoli, carissimi e " tifosissimi" del Napoli come noi, li sento più spesso adesso, dopo anni di lontananza mia a Milano, grazie a fb.
Per anni e anni i miei genitori, poi noi divenuti adulti e altri amici hanno avuto l' abitudine di riunirsi anche d' inverno il venerdì sera.
E anche dopo la morte di papà e a Vico fino ad a oltre il 2000 sulla nostra terrazza a vedere i " fuochi " nelle sera della festa di S.Ciro.
Tutti invecchiati, ma indomabili e pronti alla battuta e alla risata, amici fino in fondo.
Spesso ricordo quella lontana estate, con il nostro semplice modo di divertirci; in questa foto siamo "fissati " nel tempo, loro giovani e belli, mia sorella ed io le due bimbette davanti.
Un motivo in più per amare Vico Equense, il luogo delle memorie.
 —

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page