sabato 28 luglio 2012

X AGOSTO


Il 10 agosto, la sera di S. Lorenzo, a Castelvecchio di Barga Giancarlo Giannini reciterà alcune poesie del Pascoli.
Molti non comprendono quanto questo poeta, a distanza di venti anni dal Carducci, abbia rivoluzionato la poesia italiana: ha introdotto frasi nominali, onomatopee, mancanza di rima, parole gergali, parole dotte e parole d' uso comune.
Alcuni lo hanno definito un grande poeta ma un uomo con molti problemi: oggi si direbbe che il bimbo che era in lui non dimenticò mai il ritorno di quel calesse che riportava a casa il padre ucciso e quella famiglia, " il nido", improvvisamente distrutta.
Stranamente viene studiato molto in età infantile eppure è un poeta per adulti è il poeta del tramonto, della sera.
Io lo amo e ho cercato di farlo amare ai miei alunni: mi piacerebbe essere a Castelvecchio di Barga la sera del 10 agosto.

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono...

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male! ( X Agosto - G. Pascoli )

venerdì 27 luglio 2012

I CELLULARI HANNO UN' ANIMA? ( DIBATTITO APERTO )

Il mio cellulare era uguale preciso a questo, solo che davanti era rosso; lo avevo da non so quanti anni e lo conoscevo bene.
Lo so che poi, dopo pochi giorni si impara a far funzionare anche il nuovo ma io e lui avevamo una sintonia che durava da tanto tempo.
Qualche settimana fa ho notato che era un po' traballante; si vede che, cadendo ( occhiali e cellulare cadono spesso ) si era come " spanato " insomma ballonzolava.
L'ing sabato scorso doveva andare alla Tim per un suo cellulare nuovo a cui doveva fare non so che: gli ho dato il mio, gli ho chiesto di cambiare la batteria ma sinceramente al fatto che non fosse molto stabile non avevo dato peso.
In realtà speravo che me ne comprasse uno nuovo, possibilmente uguale.
Al ritorno mi ha detto che questo modello non lo producono più.
Oggi caldo inumano: ho mangiato solo frutta e poi parlavo al cell con un' amica.
A un tratto mi sono trovata il cellulare diviso in due pezzi uno da una parte e l' altro dall' altra.
Ho chiamato anche il portinaio filippino marito della mia cara Delia e appassionato di telefonini; niente.
Ho telefonato all' ing che, con gentilezza mi ha detto che ci avremmo pensato stasera ( variante gentile per dire :" Non rompere! ")
Paolo in auto con Valentina per Napoli, Stefano senza ancora telefono fisso alla casa nuova...
E i numeri dei loro cellulari: chi li ricorda? Digitiamo il nome ma in quanto a tenere a mente il numero, niente.
Sono uscita nel " peggio " della calura, ore 14,30 e sono andata a Mediaworld che è dall' altra parte della strada.
Volevano darmene uno con funzioni minime, ho insistito; ora ho un nuovo cellulare di altra marca, sconosciuto, tutto da imparare.
Penso che il mio sia morto per il gran caldo; immaginate la notizia sul giornale:" Picco di caldo a Milano: un anziano cellulare non ha retto, si è spaccato improvvisamente "
Proprio come si spezza un cuore, avranno un' anima i telefonini?

mercoledì 25 luglio 2012

IL CIELO DEL MAGO

Il sole faceva capolino fra le nuvole e il Mago ne pensò una delle sue: un ritocchino qua, una manipolazione là ed ecco il miracolo è compiuto.
Un meraviglioso Dio Sole un po' burbero campeggia su una nuvola che, nemmeno a dirlo, vero marchio di fabbrica del Mago è a forma di cuore...
Bello a vedersi e dolce insieme!
Grazie a Mario Bozzi per la sua elaborazione e a Jacqueline Quattropani per la sua foto! 

IL CASTELLO DEL MAGO

"... Sull'estremo lembo
De la cerula baia, ove i fastosi
Avi ozïâr nei placidi manieri,
Ermo, bruno, sinistro èvvi un castello..." - Aleardo Aleardi -

Il Mago buono ha creato una delle sue fantastiche elaborazioni: c'è uno splendido castello, su cui campeggia una bella immagine ( che derivi da una macchia di vernice lo sappiamo in pochi ). 
Io fingo che sia il tardivo pentimento del Mago che ha voluto rappresentarmi così dopo che mi aveva abbandonata, novella figura "arcimboldiana" derivante da un mucchio di ortaggi.
Sulla destra dopo i bellissimi fiori della sabbia fotografati e raccontati da Alina, c'è lei stessa, ritratto vivente di dolcezza e pazienza quale è in realtà!
Ma, attenti, non fatela arrabbiare...potrebbe, se pressata oltre misura, " frullarvi " metaforicamente, senza pietà!!!

venerdì 20 luglio 2012

DONNA CON ORTAGGI

- Ciao Mago! -
- Ciao, che bello sei venuta a trovarmi ! - Il mago è preso dai prodotti del suo orto, mi ascolta distrattamente, il volto mite e buono di sempre la capigliatura " scapigliata ".
- Mago, mi fai un " trattamento di bellezza " con i prodotti del tuo orto? Dicono che per la pelle sia un vero toccasana! -
- Ah, sì aspetta, adesso elaboro un po' qua, manipolo un po' là, e voilà che te ne sembra? Adesso scappo, ciao! -
- Mamma mia ma sono io questa nello specchio! Altro che " parmigiana di zucchini!" Chi ha il coraggio di farsi vedere così? L' ingegnere come minimo non mi riconosce e si spaventa! Non che prima fossi bella ma adesso sembro un quadro di Arcimboldi. Mago, aspetta, mago, ma... ma sei andato via...e io, resterò sempre così? -
Il Mago buono è già corso via tutto preso dai prodotti del suo orto, chissà se tornerà mai!

Grazie, come sempre, per questo mio scherzo al Mago Mario Bozzi e alle sue splendide elaborazioni!

sabato 14 luglio 2012

VERSIONE SUGGERITA DAL MAGO...

Versione suggerita dal mago...( e ai maghi buoni non si dice mai no! )

Erano una coppia come tante; si erano amati molto da giovani, ora non se lo chiedevano più! Avevano i loro acciacchi, i figli che a volte si ricordavano di loro e a volte no.
Nel complesso la vita era stata buona con loro ed erano ancora insieme.
Quel giorno, caldissimo, avevano passeggiato sottobraccio e si erano fermati, come altre volte a guardare la grande statua...di colpo, tutto ruotò intorno a loro e si specchiarono l' uno negli occhi dell' altra di nuovo bambini come tanti anni prima quando giocavano nel cortile.
Intorno, come in un caleidoscopio color seppia c' erano le immagini di un' intera vita; come era stata, come poteva essere...non se lo chiesero; gli orologi indicavano che tempo ne era passato, i cuori rammentavano loro che si erano amati e forse si amavano, a modo loro, ancora.
Tutto finì improvvidamente come era cominciato; lui si rialzò borbottando per il dolore alle ginocchia, chiedendosi che idea gli fosse mai venuta di sedersi sul piede di una statua.
Tornarono a casa tenendosi sottobraccio come sempre ma con maggiore tenerezza.
Non parlarono di quello che era successo: ognuno di loro pensò che, forse, con quel caldo non sarebbero dovuti uscire.
Comunque, la dolcezza di quel momento rimase!

I BAMBINI NELLA FOTOGRAFIA

I bambini erano usciti da soli per una commissione; non c' erano pericoli, sapevano cavarsela.
Arrivarono dove c' era quella grande statua e si fermarono per un po', il ragazzino seduto sulla scarpa e la bambina in piedi.
Ad un tratto come Alice quando attraversa lo specchio, si guardarono intorno...erano in una foto color seppia, di quelle antiche.
Intorno avevano il passato: vecchie foto raffiguranti matrimoni e persone scomparse, degli orologi con la catena che rappresentavano il tempo che è andato ma anche quello presente e quello che verrà, dei cuoricini vaganti ( ma nelle foto del mago buono ci sono sempre).
Durò poco l' incanto, tutto si scompose, i colori tornarono come prima e così il luogo in cui si trovavano.
Ritornarono a casa: erano stati dei momenti sospesi tra passato e presente; forse li avrebbero ricordati a lungo, forse presto vi avrebbero pensato come a un sogno ma era stata una bella esperienza e sarebbe rimasta dentro di loro...

GRAZIE AD ALINA BARTOLINI PER LA FOTO E AL MAGO MARIO BOZZI PER LA ELABORAZIONE!!!

domenica 8 luglio 2012

PER VIRGINIA


PER VIRGINIA

Non ti Auguro un Dono qualsiasi
ti auguro soltanto quello che i più non hanno
Ti Auguro Tempo, per divertirti e per ridere
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa
Ti Auguro Tempo, per il tuo Fare e per il tuo Pensare
non solo per te stessa, ma anche per donarlo agli altri
Ti Auguro Tempo, non per affrettarti e correre
ma tempo per essere contenta
Ti Auguro Tempo, Non Soltanto per Trascorrerlo
ti auguro tempo perchè te ne resti  
tempo per stupirti e per fidarti
e non soltanto per guardarlo all'orologio
Ti Auguro Tempo per Toccare le Stelle
e tempo per crescere, per maturare
Ti auguro Tempo per Sperare
nuovamente e per amare
non ha più senso rimandare
Ti Auguro Tempo per trovare te stessa
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come dono
Ti auguro Tempo anche per perdonare
Ti Auguro Tempo
tempo per la vita 


" Ti auguro Tempo - poesia indiana -"
 

C' ERA UNA VOLTA NEL VECCHIO WEST...


C' ERA UNA VOLTA NEL VECCHIO WEST UN SIMPATICO SIGNORE: TUTTO QUELLO IN CUI SI CIMENTAVA GLI RIUSCIVA BENE.
I SUOI AMICI ERANO PREOCCUPATI PERCHE' DA QUALCHE TEMPO NON LO VEDEVANO PIU' MA AD UN TRATTO SEPPERO, GRAZIE ANCHE A DELLE IMMAGINI CHE ARRIVARONO LORO CHE EGLI SI ERA MESSO COLTIVARE UN ORTO, IMMERSO TRA ULIVI, BASILICO E PIANTE DI POMODORI...ANZI MOSTRO' A TUTTI LORO UN POMODORO ROSSO BELLISSIMO.
POI LO VIDERO DI NUOVO IN UNA SINGOLARE E BELLA ELABORAZIONE: LA BARBETTA E LA CAPIGLIATURA ERANO " MEFISTOFELICHE" COME IL FORCONE CHE AVEVA IN MANO MA IL SUO SGUARDO ERA SEMPRE MITE E BUONO, IL POMODORO ERA A FORMA DI CUORE E LA SIGNORA CHE AVEVA A FIANCO LO GUARDAVA SEVERAMENTE: FORSE AVEVA LAVORATO ANCHE DI DOMENICA, NEL GIORNO DEL SIGNORE?
DALL' ABBIGLIAMENTO AUSTERO DELLA SIGNORA SEMBREREBBE PROPRIO COSIì
 

lunedì 2 luglio 2012

LE "ODI" DI ORAZIO E "L'AMANTE DI LADY CHATTERLEY"

Anno scolastico 1963 - 64 classe 2° liceo classico
La mia compagna Anna e io, a casa sua, leggevamo e traducevamo ( almeno in apparenza ) la famosa satira di Orazio, quella sul seccatore che inizia :" Ibam forte via Sacra ", con commento di U. E. Paoli. 
Sotto, ben nascosto dal testo di Orazio leggevamo avidamente i brani più piccanti de " L' amante di Lady Chatterley "libro proibitissimo per ragazze di sedici anni dell' epoca.
Il fatto comportò due conseguenze: la prima fu che una parola usata dal Paoli per definire il seccatore " parvenu" fu da noi creduta invece che francese, latina e cercavamo invano di capire che significasse.
La seconda fu che, essendo entrata all' improvviso la mamma della mia amica che voleva chiederci se volessimo del the, la nostra cattiva coscienza fece sì che sobbalzassimo violentemente facendo " volare " i libri con il rischio, fortunatamente evitato, di essere scoperte.
Questo ricordo mi è venuto in mente quando stamattina si parlava di Catullo: cose degli anni '60...