venerdì 30 agosto 2013

" CASA DI NAPOLI "

Oggi, al ritorno dalle vacanze ho avuto un regalo imprevisto e, forse, casuale, ma non per questo meno gradito.
Un album fotografico postato da Ferdinando Kaiser, l' amico che scatta foto che " parlano " al cuore e all' anima, intitolato: "Da 'Nfrascata a Pignasecca..."
Sembrava quasi aver seguito passo dopo passo la storia della mia vita, dalla nascita alla venuta a Milano: strade note, percorse infinite volte.


Una delle foto mostra " casa mia di Napoli", il palazzo dove ho vissuto dal '60 fino all' 87 quando sono venuta qua.
Andammo ad abitarvi perchè mia nonna, quella milanese, voleva venire a stare con noi, ma non voleva muoversi da quel punto del Corso Vittorio Emanuele.
Era stata costruita da pochi mesi dall' ingegnere Toma, figlio di Gioacchino, il grande pittore dell' 800 napoletano.
Vi si accedeva dal Corso attraverso un cancello e un vialetto privato che terminava con un piccolo ponticello.
La casa era là quasi appollaiata sul panorama.
La si vede bene salendo da Montesanto al Corso in funicolare.
Godevamo di un panorama stupendo.
Quasi tutte le foto di circa trent' anni della mia vita e tutti gli eventi lieti e tristi sono legati a quella casa.
Ci sono arrivata a tredici anni, là ho fatto il liceo, l' Università, là ero quando mi sono sposata, là è morto mio padre.
Un anno dopo Vittorio e io tornammo ad abitare con mamma e quindi vi sono nati i miei figli.
Eravamo una famiglia numerosa: prima c' era con noi mia nonna e anche due domestiche.

Poi venne a stare al piano di sotto mia zia Vittoria con il marito e quindi per anni fu sempre un andare e venire; lei saliva da noi, io o i miei figli scendevano da lei.
Mamma e papà ricevevano i loro amici, ci abbiamo fatto i primi " balletti", le feste tra ragazzi degli anni '60 e poi, per anni e anni il Veglione di Capodanno con tanti invitati.
Era uno spettacolo vedere i fuochi dai balconi di casa nostra.
Eravamo là anche quella domenica del 23 novembre 1980 quando la terra ballò per il terremoto dell' Irpinia.
Si sentiva lo scricchiolio dei muri e il boato di terrore che si levava dalla città.
Ma eravamo là anche la notte del 17 giugno 1970, naturalmente con la casa piena di gente, a vedere la partita Italia-Germania 4 a 3 e allora dalla città arrivavano le grida di gioia ad ogni gol segnato dai nostri.
Ricordo la sera del giugno '87 quando con mamma e i bambini la lasciai per prendere il treno per Milano dove Vittorio e una nuova vita ci aspettavano.
Sono tornata qualche volta, prima quando era ancora viva mia zia, poi, ma raramente, per far visita a una mia amica rimasta ad abitare là.
Come sempre accade i luoghi hanno un' anima se li abitiamo, altrimenti diventano come armadi svuotati per un trasloco.
I ricordi, quelli nessuno ce li toglie e basta una fotografia a renderli presenti e vivi; ci sembra di sentire voci, risate, profumi e tutto, come per incanto, è qua a portata di mano come fosse accaduto ieri.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201071968013817&set=a.10201065373808966.1073741873.1006810740&type=1&theater
La foto è di Ferdinando Kaiser

giovedì 29 agosto 2013

RITORNO

Si aspetta questo mese di vacanza per tutto l' anno.
Ed è stato bellissimo: ritrovi luoghi e amici cari, giorni mai monotoni, bagni belli in un panorama stupendo e in un albergo bello e confortevole.

Poi viene il momento di tornare e, sarà che ora siamo " diversamente giovani " o che, negli anni anche questa città con la sua composta bellezza da scoprire e apprezzare, ci è entrata nel cuore, insomma si rientra con gioia.
Si riscopre casa propria e le piccole abitudini e comodità di sempre!
E' stata una vacanza splendida, ma tornare è altrettanto bello!!!
Foto di Gennaro Esposito

lunedì 26 agosto 2013

L' ESTATE STA FINENDO...

Oggi il cielo è grigio, poi forse cambierà; ma l' aria sta comunque rinfrescandosi, le giornate si accorciano, molte persone salutano e ritornano in città.
Ripenso spesso a come, per noi " diversamente giovani ", ma un po' per tutti, nel giro di pochi decenni sia cambiato il modo di vivere l' estate.

Dove sono finite quelle lunghe, pigre e amate " villeggiature " che duravano dalla fine della scuola alla sua riapertura?
Non eravamo più ricchi, anzi ci si contentava di poco,ma sembrava che il tempo non bastasse mai perchè la fine dell' estate coincideva con il ritorno allo studio, a un lungo inverno con qualche distrazione, ma non troppe.
I ritmi della vita sono cambiati.
Ora in quindici giorni, al massimo un mese, si vive in modo forse più frenetico quello che allora si viveva in due o tre mesi, con calma, senza fretta.
Si viaggia oppure si resta fermi, ma con brevi e frequenti spostamenti o, come noi, si va in un luogo che ci è caro, che conserva memorie, si rivedono amici e si concentra tutto nei ritmi " abbreviati " che la vita oggi ci impone.
Siamo, con il tempo, cambiati anche noi: rimpiangiamo le " villeggiature " di una volta, ma dopo un mese abbiamo già voglia di casa.

domenica 25 agosto 2013

RIFLESSIONI E UN PO' DI MALINCONIA

Oggi si respirava un'aria di fine estate, indipendentemente dal tempo.
E' domenica e molti partono.
Vittorio alle nove ha fatto uno splendido bagno.
Poi il tempo si è rannuvolato. 


Siamo rimasti sulla spiaggia per salutare una coppia di amici che partiva.
A mezzogiorno si è scatenato un temporale tremendo che era bello da vedere ed è mancata la corrente per alcune ore.
Ci è venuto un appetito incredibile, di solito non pranziamo, e abbiamo mangiato spaghetti con le vongole, gamberi e polpo.
Poi abbiamo riposato e ora ritorniamo da un' ora di sole sulla spiaggia deserta.
A tavola vicino a noi c'era una coppia di anziani coniugi che incontriamo ogni anno.
La figlia, adulta, ha una malattia degenerativa e ogni estate si muove peggio, ormai deambula su una specie di carrozzino, parla con una certa difficoltà.
Oggi era il loro ultimo giorno in albergo e, pranzando, ci dicevano in maniera composta che dispiacere fosse per la figlia non poter scendere a pranzo visto che gli ascensori non funzionavano.
Ho pensato a quante di queste persona vivono con semplicità e quasi con normalità una vita " eccezionale" segnata da una grande sofferenza.
E come dovremmo noi vivere con gioia ed essere grati al destino di avere la fortuna di vivere l' eccezionalità di una vita " normale".
Poi la corrente è ritornata e spero che la ragazza abbia potuto godere la sua ultima domenica al mare.

La foto è di Vittorio Siravo

venerdì 23 agosto 2013

" DUE " di Erri De Luca

IERI ERAVAMO AL MATRIMONIO DI QUESTI SPLENDIDI RAGAZZI, FIGLI DI NOSTRI AMICI D' INFANZIA.
AL TERMINE DELLA CERIMONIA RELIGIOSA, LA FIGLIA DI ALTRI NOSTRI AMICI HA LETTO UNA POESIA DI UN AUTORE DEFINITO " LAICO "
E' STATO UNO DEI MOMENTI PIU' INTENSI E BELLI DI UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA

"Due" di Erri De Luca.

Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.

lunedì 12 agosto 2013

LIDIA

http://allthingsrh.com/tag/lydia-stirling-mclaughlin/

giovedì 8 agosto 2013

OGGI IN PINETA.

Questo è l' albergo dove ci troviamo: la nostra camera è al secondo piano, quella a destra.
Tutto il complesso è bello: spiaggia, ristorante, tavola calda, pineta con grande terrazza che affaccia sul mare dove la sera si cena, si ascolta musica, vengono organizzate serate letterarie, vengono proiettati film.
C' è anche l' animazione per i bambini, insomma è come un piccolo villaggio costruito nella roccia.
Qua incontriamo tutti i nostri amici.


Quando ci si vede ogni anno ( ecco perchè cerchiamo di non interrompere), ci si trova ben poco cambiati; sì c'è qualche capello bianco in più, qualche chilo in meno o di troppo, ma in definitiva si ha l' illusione che si sia uguali o quasi all' anno precedente.
Oggi eravamo in pineta dove a ora di pranzo, oltre che alla tavola calda, si può avere macedonia di frutta oppure una caprese.
Si incontra sempre qualcuno, ci si siede allo stesso tavolo, si fanno quattro chiacchiere, nei primi giorni come ora anche i saluti di " inizio ferie".
Un amico di vecchissima data con cui ci incontriamo sempre fin dagli anni '60, che spesso è anche a Milano perchè le figlie vivono là, si è fermato a chiacchierare con noi insieme alla moglie.
Dopo un po' è arrivato qualcuno a raggiungerli; lui voleva farci una sorpresa, forse, e non ci aveva detto niente.
Era un amico comune d' infanzia che lui ha continuato a frequentare a Napoli e noi, invece, non vedevamo da anni e anni, pur essendo io in contatto su fb.
Quelli sono i momenti di " verità": ricordavi un ragazzo biondo, bello, con gli occhi azzurri e vedi un signore di mezza età, stempiato e con pancetta.
Cosa abbia visto lui non me lo sono nemmeno chiesta perchè la risposta mi spaventerebbe!
Baci, abbracci, commozione, presentazione alla moglie.
Abbiamo ricordato che, da ragazzi, avevamo visto insieme Mary Poppins, allora appena uscito, perchè accompagnammo la sua sorellina.
Immaginate un po' quanti anni fa!
Rimango dell' idea che, tanto vale continuare a venire sempre, finchè si può, senza mai saltare un anno.
Oltre ai ricordi belli, si evita il rischio di sorprese da " momento verità: trent' anni dopo " !!!
 —

mercoledì 7 agosto 2013

L' ARRIVO

Ogni anno, e ora sono parecchi più di 50, si pensa: " Ma perchè andare così lontano?. In fondo potremmo fare un viaggio o, perchè non andare in Liguria".
Ma si sa che è tanto per dire; poi si fanno le valigie, ci si mette in macchina e si parte.
C'è un momento, ieri era un po' più presto del tramonto e c'era più sole, in cui vediamo questo panorama che, fin da piccoli, ha segnato le nostre estati, ci ha visto prima amici, poi fidanzati, poi ha visto il nostro matrimonio, i figli crescere e amare anche loro questo " luogo delle memorie".
Allora Vittorio comincia a rallentare: è un momento quasi perfetto, quello del ritorno; si guida piano, si osserva tutto, si ricorda.
Poi si arriva e la prima sera, cenare sulla terrazza dell' albergo con la vista, in alto, della Cattedrale che è sulla mia copertina, è proprio bello!
Bentornati ancora per quest' anno!
Quando si è qui, si pensa che ne è valsa ancora una volta la pena!