venerdì 3 dicembre 2010

Giovanni


Giovanni ha 40 anni, è mio amico su facebook
Quando lo conobbi, ne aveva forse 12 o 13; non era mio alunno, era bello come il sole, con un viso d' angelo e credo si annoiasse tremendamente a scuola...io lo incontravo nei corridoi; era sempre cacciato fuori e vagava; .non si dovrebbero mai cacciare i ragazzi, ma tenerli in classe e, possibilmente, interessarli alla lezione, ma ne ho viste tante di queste storie. Giovanni era un ripetente cronico; non so quale classe delle medie abbia ripetuto più volte tra prima e seconda.
Un anno, quello precedente alla mia partenza per Milano, io avevo una terza, la più bella della mia vita e, il primo giorno, mi ritrovai Giovanni in classe e in elenco sul registro.  Il segretario, che poi diventò anche sindaco del paese, chiese a me e al collega di matematica di provarci; il ragazzo era di buona famiglia, noi avevamo presa sugli alunni, nel nostro corso si lavorava bene, che vuol dire che prestavamo attenzione alle esigenze dei singoli, eravamo l' ultima speranza.
Quello che per me contava, come è sempre stato, era che il ragazzo si riconciliasse con la scuola; le medie sono belle, sono una scoperta continua, ogni giorno,  vissuto come un' avventura, è eccitante e pieno di sorprese.
Lo chiamai e gli feci un bel discorso: gli ricordai che era più grande dei suoi compagni e, soprattutto delle ragazze, che non volevo problemi sentimentali, che mi sarei contentata del minimo, era importante che imparasse a stare in classe a socializzare, se studiava o meno era veramente l' ultimo dei problemi.
Fu delizioso, esemplare; si comportò benissimo durante tutto l' anno; fece amicizia con i compagni, fu gentilissimo e compito con le ragazze. Quando proprio non ce la faceva a restare in classe, chiedeva di uscire, ma, dopo un rapido giretto, rientrava subito.
Partecipò alla gita scolastica, e, quello che più conta, alla recita di fine anno. Quell' anno mettemmo in scena " Miseria e nobiltà " di Scarpetta ed ebbe una parte importante, dovette impararla, partecipare alle prove, adattarsi a un lavoro di gruppo; il giorno della rappresentazione ricordo che la mamma stentava a credere che il figlio fosse stato capace di recitare con tanta disinvoltura e padronanza. Uno degli ultimi giorni di scuola Giovanni mi disse che di tutti gli anni delle medie avrebbe ricordato con gioia solo quello; qualche mese fa mi ha chiesto l' amicizia su fb, è sposato, ha due negozi, due figli, è bello come allora, ogni tanto mi manda un saluto, condivide un mio link; è come se il tempo non fosse passato, allunghi una mano e tutto è ancora là, questa è una delle magìe della scuola. Grazie Giovanni sei stato una delle mie gioie più grandi.

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