lunedì 2 dicembre 2013

QUANDO SI DICE: " NON E' VERO, MA CI CREDO "

Ieri per dirla alla napoletana " Non era giornata".
Sono andata al super di mattina presto, ho fatto la mia grande spesa, sono tornata a casa e, parcheggiando come ogni giorno nel box, sono andata a urtare delle tavole di legno di un vecchio armadio smontato che sono sulla parte di fondo.

Vado per rialzarle e me ne cade una su un piede, vedo che da sola non ci riesco e chiamo il portinaio che, in cambio di mancia, ( siamo sotto Natale ) mi aiuta a sollevarle.
Torno a casa, telefono alla clinica dove il giorno prima ho fatto il prelievo per le analisi del sangue e mi dicono che sono pronte.
No, penso tra me, oggi non è giornata, vado con il taxi.
Per un verso ho fatto bene perchè non c' era da parcheggiare dove c'è sempre tanto posto, d' altro canto non chiamavano il mio numero per consegnarmi le analisi e il tassametro continuava a salire per cui ho speso una cifra.
Nel pomeriggio dovevo andare dal medico a far vedere le analisi ( tranne un po' di colesterolo e trigliceridi, se vi interessa, buone) e, memore della giornata "NO", prendo di nuovo il taxi, che chiamo nuovamente, finita la visita.
E qua succede l' imponderabile: la mia " sfiga" del giorno passa, per proprietà transitiva, sul tassista, che, con me in auto, fa un incidente.
Niente di serio, solo dieci minuti di ritardo; alla fine l' ho pagato anche di più perchè lui non aveva colpa, la giornata "No" apparteneva a me!

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