LA FOTO DI TIMES SQUARE
È morto a 86 anni, colpito da un infarto in un casinò del Texas, l'ex marinaio protagonista di una foto che fece epoca. Quella in cui stava baciando una infermiera a Times Square di New York, durante i festeggiamenti per la fine della seconda guerra mondiale.
Si chiamava Glenn McDiffie. La sua foto scattata da Alfred Eisenstaedt e pubblicata sulla rivista Life, avvinto in un bacio appassionato, è diventata subito l'icona della gioia di un Paese intero uscito finalmente fuori dall'incubo del conflitto.
La rivista però non ha mai verificato l'identità reale dei due protagonisti della celebre immagine, in cui del resto, nella foga del bacio, i visi appaiono parzialmente coperti.
Così in tanti, nel corso degli anni, hanno detto di essere loro i veri protagonisti immortalati dal bacio tra i più famosi della fotografia mondiale. Tanto che ne nacque un caso con una serie di ricorsi da parte di decine di pretendenti.
Tuttavia, una nota specialista di arte forense, Lois Gibson, nel 2007 disse la parola fine al dilemma, dando ragione a Glenn.
Del resto, questo ex marine, in tutta la sua vita, non ha mai ceduto di un centimetro, arrivando anche a raccontare, nel corso degli anni, come nacque quella foto, scattata nel lontano 14 agosto 1945.
«Mi trovavo a New York. Stavo scendendo da una metro a un'altra, quando ho saputo della resa del Giappone. Ero così felice che uscii dalla stazione in cui mi trovavo e corsi per strada. Lì», ha raccontato l'ex marinaio, «vidi una infermiera. I nostri sguardi s'incrociarono felici. Lei mi fece un grandissimo sorriso e mi lanciai subito per abbracciarla e baciarla, senza dire una parola. Poi presi la metro e tornai a Brooklyn».
Quel giorno, Glenn era particolarmente felice perché sapeva che con la fine della guerra avrebbe potuto riabbracciare il fratello maggiore, all'epoca prigioniero di guerra in Giappone.
Nato a Kannapolis, North Carolina, nel 1927, aveva appena 15 anni quando falsificò le carte pur di arruolarsi in Marina. Tornato dalla guerra, si sposò tre volte ed ebbe tre figli. Sopravvisse a un tumore al polmone, prima dell'infarto che lo ha stroncato mentre giocava al casinò.
Credo che, da questa foto sia tratta la statua " Il bacio " che abbiamo visto tante volte nelle foto di Alina Bartolini e che si trova a Civitavecchia.
Si chiamava Glenn McDiffie. La sua foto scattata da Alfred Eisenstaedt e pubblicata sulla rivista Life, avvinto in un bacio appassionato, è diventata subito l'icona della gioia di un Paese intero uscito finalmente fuori dall'incubo del conflitto.
La rivista però non ha mai verificato l'identità reale dei due protagonisti della celebre immagine, in cui del resto, nella foga del bacio, i visi appaiono parzialmente coperti.
Così in tanti, nel corso degli anni, hanno detto di essere loro i veri protagonisti immortalati dal bacio tra i più famosi della fotografia mondiale. Tanto che ne nacque un caso con una serie di ricorsi da parte di decine di pretendenti.
Tuttavia, una nota specialista di arte forense, Lois Gibson, nel 2007 disse la parola fine al dilemma, dando ragione a Glenn.
Del resto, questo ex marine, in tutta la sua vita, non ha mai ceduto di un centimetro, arrivando anche a raccontare, nel corso degli anni, come nacque quella foto, scattata nel lontano 14 agosto 1945.
«Mi trovavo a New York. Stavo scendendo da una metro a un'altra, quando ho saputo della resa del Giappone. Ero così felice che uscii dalla stazione in cui mi trovavo e corsi per strada. Lì», ha raccontato l'ex marinaio, «vidi una infermiera. I nostri sguardi s'incrociarono felici. Lei mi fece un grandissimo sorriso e mi lanciai subito per abbracciarla e baciarla, senza dire una parola. Poi presi la metro e tornai a Brooklyn».
Quel giorno, Glenn era particolarmente felice perché sapeva che con la fine della guerra avrebbe potuto riabbracciare il fratello maggiore, all'epoca prigioniero di guerra in Giappone.
Nato a Kannapolis, North Carolina, nel 1927, aveva appena 15 anni quando falsificò le carte pur di arruolarsi in Marina. Tornato dalla guerra, si sposò tre volte ed ebbe tre figli. Sopravvisse a un tumore al polmone, prima dell'infarto che lo ha stroncato mentre giocava al casinò.
Credo che, da questa foto sia tratta la statua " Il bacio " che abbiamo visto tante volte nelle foto di Alina Bartolini e che si trova a Civitavecchia.
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