IO E LA GEOGRAFIA
Stasera si scriveva di materie coon un amico: io ho amato e insegnato con competenza e passione itaiano e storia, ho sempre odiato geografia.
Questo avviene per due motivi: non ho assolutamente senso dell' orientamento e mia madre che era insegnante amava questa materia in modo " esagerato" e ce la fece odiare.
Riguardo al mio senso dell' orientamento posso dire che, se guido, non c'è male ma se vado quando guida qualcun altro, sono guai.
Il mio primo figlio è andato ad abitare per suo conto quasi quattro anni fa; sarà forse un anno che, con l' aiuto di " pizzini " esplicativi, riesco ad arrivare da sola a casa sua.
Dal secondo che è via da due anni non ci so proprio arrivare; quando dovevo prendere servizio in una scuola nuova, da ragazza come da adulta, mi acompagnava l' ing.
Mi devono dare punti di riferimento tipo, qua c'è un tabaccaio, all' angolo seguente vai a destra e così via. Al ritorno è come fosse tutto nuovo; poi imparo e mi so destreggiare.
E' ovvio che una carta geografica, per me, è sempre stata una pura opzione; i paesi del mondo possono stare ovunque.
Mio padre aveva come me uno scarso senso dell' orientamento; è rimasto celebre il fatto che mamma, quando rientravano a casa la sera dopo essere stati dagli amici, dicesse :" Corrado qua c'è casa nostra!".
Poi c'era la passione di mamma per tutto quello che era mondo naturale e geografia; se facevamo una gita in campagna ci esortava a respirare l' odore di stallatico, ci illustrava le varie piante e la differenza delle foglie ( come odiavo tutto questo!)
Di solito non ci aiutava nei compiti ma la geografia me la provava; a quei tempi si studiava proprio tutto, fiumi, capitali, bandiere. Il ripasso con mamma aveva il sapore di un incubo.
Quando mi iscrissi a lettere sostenni per primo l' esame di geografia; se ce la facevo potevo andare avanti. C' erano due professori severi e temutissimi. Uno di loro, mosso a compassione, mi mise diciotto e mi esortò a scappare prima che si pentisse.
Che tragedia a casa! Mamma riversa sul divano che proclamava la vergogna che si cominciasse con un voto simile; io ero felicissima e lo fui per sempre. Riusciii anche a laurearmi con 110.
Nei primi anni di insegnamento mamma mi raccomandava di non mostrare la mia ignoranza; diceva:" Se non ricordi qualcosa, chiedi al primo della classe". Io confessai sempre il mio odio per la geografia agli alunni.
Fortunatamente l' insegnamento della materia cambiò; si cominciarono a studiare cose belle come la rotazione triennale, gli openfield, la rivoluzione agricola, i problemi del sottosviluppo.
Quello che ho sempre amato e saputo è la geografia astronomica; spegavo benissimo le stagioni, il moto di rotazione, rivoluzione, il piano dell' eclittica.
Qua a Milano avevo una collega polacca di matematica e scienze; eravamo molto amiche. Quando avevo io la terza la geografia astronomica la spiegavo io invece di lei.
Ma quella fisica, che incubo ancora oggi!