venerdì 3 febbraio 2012

NOI E IL CALCIO


La famiglia Siravo ha una fede e una passione : il calcio e per calcio si intende IL NAPOLI.
Mio suocero non perse mai una partita del Napoli, o quasi.
Quando Vittorio, il suo primo figlio, ebbe tre anni cominciò a portarlo alla partita insieme a una seggiolina pieghevole perchè era troppo piccolo per sedere sulle gradinate.
Si racconta che una volta durante un post-partita infuocato, pur essendo solitamente un uomo compassato, diede Vittorio da tenere a un carabiniere per poter litigare liberamente con un vicino.
Quando il Napoli giocava in casa la domenica era tutta dedicata all' evento. Ricordo, da ragazza, quando eravamo fidanzati: si pranzava prestissimo poi il padre e i tre figli uscivano per andare allo stadio e mia suocera e io rimanevamo a chiacchierare aspettando il loro ritorno.
Un giorno mio suocero assisteva a una partita davanti alla tv; si ruppe una gamba della sedia e si assistè al tentato omicidio della stessa da parte del nonno Vincenzo che, brandendo la gamba rotta di legno, urlava alla sedia: " Ti ammazzo, ti ammazzo!"
I miei suoceri avevano l' abbonamento a teatro e spesso andavano di domenica pomeriggio.
Davano: " Aggiungi un posto a tavola "con Jonny Dorelli; mio suocero seguì ( si fa per dire ) tutta la rappresentazione con la radiolina attaccata all' orecchio e le occhiatacce che gli lanciava la moglie.
Aveva l' abitudine di collegare qualunque evento importante della famiglia ( nei limiti del possibile ) al calcio anche se non necessariamente al Napoli.
E' sempre stato convinto di aver concepito Vittorio in viaggio di nozze a Torino nella notte del disastro di Superga. In genere il giorno dell' anniversario io e i figli siamo soliti fare all' ing gli auguri di buon concepimento.
Vittorio è nato di domenica durante un Napoli- Alessandria; dei miei figli, Stefano è nato nella notte tra un giovedì e un venerdì, Paolo di domenica durante un Sampdoria-Napoli.
Mio suocero aspettò per tutta la vita lo scudetto del Napoli e non riuscì a goderlo perchè perse la moglie pochi giorni prima.
Quel giorno del maggio '87 non andò alla partita, diede il biglietto a Stefano che ci andò con Vittorio ( pochi giorni dopo saremmo partiti per Milano ) e rimase in casa a piangere tutto il pomeriggio.
Quando due anni dopo il Napoli lo vinse nuovamente, lo chiamammo :" lo scudetto del nonno" perchè mio suocero quella volta riuscì a goderlo.
Mio cognato, con amici fondò il "Te Diegum" quando Maradona lasciò Napoli.
L' altro cognato vive a Milano, è tifoso del Napoli ma ha i figli milanisti; ora che è nata Virginia, ha regalato a Stefano la sciarpa del Napoli. Il loro sogno è un Siravo nato a Milano tifoso del Napoli.
I miei figli avevano rispettivamente nove anni e quattro e mezzo quando siamo venuti qua ma la loro fede calcistica non ha mai subito scosse: sono stati sempre pieni di amici, amatissimi da loro ma orgogliosi e apertamente tifosi del Napoli.
Ricordo che passarono una notte di Pasqua in treno per assistere a un Sampdoria-Napoli; sono andati, negli anni della serie C e B sui campi dell' Albinoileffe e simili.
Seguono la squadra anche all' estero; ancora adesso, quando Paolo programma un viaggio con Valentina o Stefano lascia moglie e figlia, spesso c'è di mezzo una partita del Napoli.
Domenica è il compleanno di Vittorio: festeggiamo a casa e io cucinerò " la lasagna" ( quella napoletana è singolare) con le polpettine fritte, le salsicce, il ragù, la ricotta, la mozzarella, è una bomba calorica ma è il piatto che Vittorio vuole in questa occasione.
I ragazzi verranno qua e alle 15 ci sarà Milan-Napoli; riusciremo a godere appieno la lasagna? Spero di sì: essere tutti insieme a pranzo e vedere la partita è già un miracolo, con gli orari di lavoro di Paolo. Penso che, comunque vada, sarà una bella giornata!

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