lunedì 11 marzo 2013

CASA DEL CUSTODE DELLE ACQUE



Oggi Gennaro Esposito ha pubblicato una splendida fotografia, quasi un dipinto, corredata da una dotta ed esauriente spiegazione sulla Centrale Idroelettrica di Semenza, sull' Adda.
Andando " in giro " per saperne di più mi sono imbattuta nella "CASA DEL CUSTODE DELLE ACQUE ".
Subito la mia fantasia si è sfrenata: pensavo a una casa abitata da qualcuno che, in qualche modo, come gli antichi casellanti sorvegliasse la diga e il suo funzionamento.
Non ero, almeno per quanto riguarda il passato, molto lontana dal vero.
Ho trovato questo che, comunque, è interessante!

Le prime fonti che si hanno di questa casa risalgono al 1542 nell’archivio di stato di Milano.
La casa sorge sull’argine del fiume Adda dove il naviglio Martesana piega a gomito in una posizione anomala e strategica.
La struttura è di una semplicità funzionale: una serie di stanze organizzate su due piani, un portico affacciato sul giardino e le acque di Adda e Naviglio che la circondano.
Nel 1571 viene nominata “Casa Regia” cioè luogo deputato ai pagamenti dei dazi.
Il gestore, detto camparo cioè custode, doveva riscuotere le tasse e mantenere funzionante il sistema delle acque tra naviglio e fiume.
La casa era inoltre punto di attracco del traghetto che congiungeva la sponda di Vaprio a quella di Canonica; un locale seminterrato fungeva da sala di attesa per chi aspettava il traghetto e da bivacco per i barcaioli.
La casa ha ospitato numerosi personaggi illustri tra cui la principessa di Savoia e il pittore olandese Gaspar Van Wittel nel 1719 che visitando il nord Italia si era fermato a Vaprio e proprio da questa casa fece un disegno preparatorio dal quale produrrà sette splendide “vedute di Vaprio”.
Anche Leonardo Da Vinci, prima dell’edificazione di questa casa, aveva scelto quel punto per dipingere alcune vedute del fiume e studiare l’andamento che un eventuale canale (l’attuale Naviglio), avrebbe dovuto percorrere.
Nel 1740-’44 un altro importante artista veneto Bernardo Bellotto vi soggiornò; sono di questo periodo le quattro “Vedute di Vaprio e Canonica”, commissionategli dal conte Simonetta; una di queste è conservata al Metropolitan Museum di New York.
Nel tempo, cambiando gli usi, i costumi e l’economia degli abitanti, la casa ha subito una progressiva decadenza fino ad arrivare al totale abbandono nell’ultimo secolo.
Nel 1781 fu effettuato un lavoro di ristrutturazione.
Alla fine del secolo scorso un gruppo di amici, aiutando Arturo Riccioli (figlio dell’ultimo Custode) a liberare dai rovi il giardino, ha ri-scoperto un piccolo angolo di storia e da allora la voglia e le idee di ridare vita a tutta la casa non si sono mai fermate. All'inizio del 2000 si è costituita l’Associazione “Casa del Custode delle Acque” con l'intento di conservare e valorizzare questo patrimonio storico-artistico.
Da sempre crocevia di persone e lavori, la casa oggi è pensata come un futuro centro culturale polivalente.
Un costante riscontro positivo è stato dato anche dal Comune di Vaprio d'Adda. Il lavoro di recupero della Casa del Custode delle Acque è stato terminato nell'anno 2010.
Durante le giornate F.A.I. del 26-27 marzo 2010 la Casa del Custode è stata aperta e sono state organizzate delle visite guidate.
La sua inaugurazione si è tenuta ad ottobre dello stesso anno
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