lunedì 11 marzo 2013

VILLAGGIO CRESPI D' ADDA


http://www.villaggiocrespi.it/
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Crespi d'Adda è una frazione del comune italiano di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, Lombardia.
Il paese sorge poco sopra la confluenza del fiume Brembo nell'Adda, all'estremità meridionale dell'Isola bergamasca.
È sede di un villaggio operaio, operante nel settore tessile cotoniero sorto a opera di Cristoforo Benigno Crespi a partire dal 1875 e passato poi nelle mani del figlio.
Per il suo rilievo storico e architettonico fu, nel 1995, annoverato tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Il villaggio venne costruito durante l'ultimo quarto del XIX secolo dalla famiglia Crespi, che scelse quest'area, vicina al fiume Adda, per costruire un cotonificio.
La fondazione si fa risalire al 1878.
L'ambizioso progetto di Crespi prevedeva di affiancare agli stabilimenti - similmente a quanto già accadeva nell'Inghilterra della rivoluzione industriale - un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie.
Il neonato insediamento venne dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino ed orto) e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.
Il cimitero di Crespi d'Adda, è dominato dalla tomba della famiglia Crespi: una piramide con scalone monumentale, di stile eclettico e di gusto esotico, affiancata da due ampie esedre che sembrano idealmente simboleggiare l'abbraccio della famiglia Crespi a tutti gli operai del villaggio.
Nel prato di fronte al famedio dei Crespi vi sono piccole croci disposte in modo ordinato e geometrico, mentre le tombe più elaborate sono allineate lungo i muri di cinta, memoria della stratificazione sociale della comunità.
Negli ultimi decenni, tuttavia, il cimitero ha perso parte del suo originario rigore: tombe e monumenti recenti si sono sostituiti o aggiunti alle originali sepolture. Il cimitero è tuttora in funzione, caro alla comunità locale.

Il 5 dicembre 1995 il "Villaggio operaio di Crespi" è entrato a far parte della Lista del Patrimonio dell'umanità dell'Unesco. È uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio industriale che esistano al mondo. Contrariamente a siti analoghi, lo stabilimento è stato funzionante fino al dicembre 2003 e alcune case sono tuttora abitate.
Visitare questo villaggio è veramente un' esperienza indimenticabile.
Sembra di entrare in una sorta di " Spoon River "; silenzio e pace dominano ovunque.
Qualche casa è ancora abitata oppure vi si recano periodicamente le famiglie proprietarie.
Vi si trovano scolaresche in visita guidata; io stessa ci sono andata anni fa con classi diverse in periodi anche distanti fra loro.
La prima volta verso la fine degli anni '80 la scuola elementare era ancora funzionante, la seconda volta, anni dopo, era chiusa.
Quello che colpisce è come fosse tutto rigidamente costruito secondo una scala gerarchica: i palazzoni dove c' erano i piccoli appartamenti degli operai per passare poi a villette bifamiliari o unifamiliari.
Su tutto domina la casa dei Crespi.
Così è anche il cimitero: piccole tombe con iscrizioni, croci e lapidi ricordano operai e le loro famiglie, storie e fatti di tempi passati di cui rimane come traccia un nome, una frase.
Poi tombe sempre più grandi fino ad arrivare all' imponente mausoleo della famiglia Crespi che domina il cimitero come la villa dominava il villaggio.

1 Commenti:

Alle 21 giugno 2013 alle ore 01:34 , Blogger Unknown ha detto...

Il libro "Invisibile è la tua vera patria" di Giancarlo Liviano D'Arcangelo, offre un ampio resoconto relativo alla storia di questo villaggio e dei suoi abitanti attraverso gli occhi di un personaggio chiamato appunto Eva che vedeva l'Adda come una sorta di Camelot.

- Giuseppe
https://www.facebook.com/giuseppe.tavera

 

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