martedì 28 maggio 2013

TO BE OR NOT TO BE

Leggo con piacere sul Corriere in questa mattinata grigia e piovosa un articolo di Paolo Mereghetti.
Il bellissimo film di Ernst Lubitsch, in versione restaurata sarà proiettato nelle sale cinematografiche.
Lubitsch e il suo celebre " touch ", sono stati per anni una delle godurie di noi appassionati di cinema.
Prima i suoi film venivano inseriti nella normale programmazione televisiva, poi si sono visti sempre meno, fino a scomparire del tutto.


Inoltre, c'era un tempo in cui, in tv ,oltre Marzullo, esistevano critici quali Claudio G. Fava o Vieri Razzini che, anche in seconda o terza serata, presentavano capolavori assoluti che, oltre che al Cineforum, e forse nemmeno là, non ci sarebbe stato modo di vedere.
Ricordo una serie di film che in Italia non erano mai usciti e che venivano trasmessi la domenica sera, sottotitolati, con la presentazione di Vieri Razzini.
La modernità e l' ironia dei film di Lubitsch sono ancora oggi di una " freschezza " unica.
Chi l' ha visto no dimentica lo splendore del suo bianco e nero nel ballo de " La vedova allegra" con Maurice Chevalier, per citare un titolo fra tanti.
Carole Lombard, protagonista femminile del film " To be or not to be" e moglie di Clark Gable, non riuscì a vedere il film perchè morì in un disastro aereo nel gennaio del ' 42.
Il Italia la pellicola uscì dopo la guerra con il titolo " Vogliamo vivere".
E' una satira feroce e irresistibile insieme del nazismo, è comico , sottile, ironico, allegro, romantico.
Infinite sono le scene, le battute e le situazioni che lo caratterizzano e lo rendono quasi unico.
E' anche un film sul" teatro nel teatro" e sulla condizione dell' attore.
Penso che poterlo rivedere o, per molti, vederlo per la prima volta, sarà ancora oggi una vera goduria!

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