domenica 21 aprile 2013

E SONO SOLO UN UOMO.


E' il titolo di una canzone religiosa, ma molto bella e che va bene anche per il laici.
Indipendentemente dalle nostre idee, penso che tutti noi " diversamente giovani e non" abbiamo, nell' arco di un mese, vissuto, pur in questo periodo storico abbastanza difficile e forse proprio per questo, eventi che ci vogliono secoli perchè ne capiti uno, figuriamoci due insieme.
Da una parte un uomo a capo di un impero di anime ( e non solo) non se la sente più di continuare, prende atto della sua fragilità e lascia il suo posto.

Viene eletto dopo di lui uno a cui si adegua alla perfezione il titolo della canzone e di questa nota: un uomo forte e insieme dolce, colto e al tempo stesso che sa parlare come un parroco di campagna e quello che dice va diritto al cuore di tutti.
Dall' altra parte in uno stato allo " sbando", viene chiesto a un uomo di quasi 88 anni, che ha compiuto il suo dovere fino in fondo e credo abbia il legittimo desiderio di dedicarsi alla sua vita privata, di rimanere, di continuare, di mantenere " a galla " la barca che sta per affondare.
E lui accetta, credo sinceramente per senso del dovere, non per altro, almeno a mio parere: ora lo chiamano re; anche lui " é solo un uomo" e di fronte a delle richieste pressanti ha preso una decisione che per molti di noi è una garanzia.
Altri la pensano diversamente e sono liberi come siamo liberi tutti di pensare quello che vogliamo.
Non volevo enunciare teorie: solo, invece di " acchiappare ricordi" come faccio di solito, raccontare un momento che, in futuro, comunque vada, ricorderemo di aver vissuto nel bene o nel male di questo nostro mondo imperfetto.
In fondo tutti noi " siamo solo uomini".
 

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page