mercoledì 7 marzo 2012

ALESSANDRO MANZONI




220 anni fa nasceva Alessando Manzoni. Ebbe una vita lunga, due mogli, molti figli. Di carattere era ipocondriaco, aveva mille tic e fisime; soffriva di claustrofobia e di agorafobia.
Nonostante tutto, come romanziere e poeta è stato uno dei più grandi mai esistiti.
La sua idea più originale fu, in un' epoca in cui c'era un italiano letterario antiquato e pomposo, scrivere " I Promessi Sposi " in fiorentino colto parlato; alcuni, oggi, arricciano il naso di fronte al fatto che due contadini lombardi dell' 800 parlassero toscano! Ringraziamo Dio che parlassero italiano e non padano, almeno in un' opera letteraria.
Nel romanzo seppe coprire tutta la gamma dei sentimenti; c'è la comicità nella notte degli imbrogli e in tanti episodi che riguardano don Abbondio; c'è la disperazione ( autobiografica) e il pathos che porta alla conversione nella tremenda notte dell' Innominato; c'è la tristezza di chi lascia la propria terra nell' addio ai monti di Lucia e nella fuga di Renzo quando attraversa l' Adda; c'è il coraggio dell' umiltà dopo una vita da guascone nella figura di fra' Cristoforo; c'è la materia delicatissima che è forse il primo ritratto realista della nostra letteratura quando si accosta al personaggio di Gertrude, la Monaca di Monza.
Ricordiamo che Manzoni viveva in una Milano dove le sue stesse figlie parlavano e scrivevano solo in dialetto lombardo o in francese.
Possiamo dire che, prima della televisione è stato colui che ha diffuso l' italiano nella nostra penisola
Non dimentichiamo i cori delle tragedie: gli italiani imbelli del primo coro dell' Adelchi:" Tornate alle vostre superbe ruine all' opere imbelli dell' arse officine, ai solchi bagnati di servo sudor..."; la figura splendida di Ermengarda, figlia di Desiderio e moglie di Carlo Magno, da lui ripudiata: " te collocò la provida sventura in fra gli oppressi:..."
E ricordiamo infine " Marzo 1821 ", ode in cui, per la prima volta Manzoni enuncia il moderno concetto di nazione: "...una d'arme, di lingua, d' altare, di memoria, di sangue e di cor...".

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