IL GENIO DELLA LAMPADA
C' era una volta un signore gentile con tutti; era bravissimo nella rielaborazione di foto e creava veri capolavori: figure fantastiche, costruzioni elaborate, immagini magiche e bellissime.
Pochi conoscevano il suo vero aspetto ma non era importante, tutti lo apprezzavano per la sua abilità.
Un giorno un mago gli chiese di esprimere un desiderio, sarebbe stato accontentato.
Egli chiese di poter essere per un giorno il genio della lampada ( quella di Aladino ) in modo da poter, anche solo per poche ore, esaudire i desideri di tutti.
Chiese anche di acquisire nuove sembianze per non essere riconosciuto.
Il mago era vecchio ed era fuori esercizio; nel compiere l' incantesimo sbagliò la formula!
Il poveretto fu trasformato sì ma non divenne genio della lampada si trovò invece con la sola testa " in una lampada" anzi in un lampione.
Quest' ultimo faceva parte della foto di una sua amica; egli rimase intrappolato là dentro e per di più vide che un gabbiano stazionava sul lampione.
Non gli rimase che cercare di scacciarlo per evitare altre brutte sorprese; ma era paziente e sapeva che il tutto sarebbe durato solo poche ore.
Si ripromise, per il futuro, di non affidarsi incautamente a maghi anziani e fuori allenamento.
P.S. Un amico, commentando la foto del lampione e del gabbiano, ha espresso la sua ammirazione per la bellezza dei gabbiani romani.
Devo precisare, per dovere di cronaca, che quello era napoletano verace; i genitori erano due " luciani" come sono chiamati i nativi del quartiere di S. Lucia a ridosso di Piazza Plebiscito.
Quel giorno si trovava a Roma perchè era in viaggio verso Londra per la partita Chelsea- Napoli.
Come lo so? Me lo ha confessato lui, dicendo: " Forza Napoli! Viva il pocho Lavezzi! ".
Poi ha aggiunto, da buon napoletano:" Speramm ca nun abbuscamm! " ( Speriamo di non prenderle )
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