giovedì 17 maggio 2012

LA FONTANA PARADISO E UN FERRAGOSTO INDIMENTICABILE


Da quando c' era la fontana il giardino era diventato sempre più frequentato e famoso.
Quando era un parchetto stento e brullo c' erano i ragazzini del quartiere con le loro mamme o anche soli, anziani ormai in pensione: vecchie mastre e impiegati che, dopo aver fatto la loro magra spesa nel supermarcato là vicino, osservando attentamente i prezzi di ogni prodotto perchè, si sa, altrimenti si rischia di non arrivare alla fine del mese, sedevano nelle panchine a godere un po' di fresco.
Ora con la fontana, venivano anche filippine e africane che spingevano passeggini con bambini biondissimi di quartieri più eleganti.
La domenica , con i bambini, venivano per un giretto anche i genitori degli stessi, eleganti nei loro abiti griffati e alla moda.
Certo la fontana era uno splendore!
Un sistema di irrigazione raffinatissimo che più che zampilli d' acqua sembrava lascasse scorrere gocce di rugiada permetteva che i fiori rimanessero sempre freschissimi.
La temperatura dell' acqua era ora più calda ora più fredda in modo che i fiori non dovessero risentire di nessun cambiamento di temperatura.
Era come una serra all' aperto e da ogni parte venivano a fotografarla per riviste italiane e estere.
Poi arrivò l' estate e quelli che se lo potevano permettere andarono in vacanza.
In genere, anche in tempi di crisi, ci sono i ricchi e i poveri e i primi sparirono per tutto il periodo estivo.
Rimasero, come un tempo,  i ragazzini del quartiere con le mamme o da soli e quei vecchietti che, tanto, c' erano sempre tutto l' anno.
Faceva caldo, tanto caldo e nemmeno il poter guardare la fontana e sporgersi per raccogliere un po' d' acqua e rinfrescarsi bastava più.
Era ormai Ferragosto ma per chi frequentava il giardino era un giorno come un altro, uguale ai tanti di prima e a quelli che sarebbero venuti dopo.
Quella mattina i primi ad accorgersi che c' era qualcosa di diverso furono i ragazzi: mescolati al profumo dei fiori c' erano altri aromi nell' aria e, accanto a ogni rubinetto da cui sgorgava solitamente l' acqua c' erano dei cartellini con su scritto: melone, ananas, fragola, menta e altri nomi deliziosi.
E da ognuna delle bocchette da cui prima sgorgava l' acqua zampillava il succo del frutto corrispondente al cartellino!
Fu un accorrere da ogni parte, un passaparola generale; vennero famiglie intere, ragazzi, vecchiette che portavano con sè bottigliette vuote per fare un pò di provvista.
Ci furono anche memorabili indigestioni perchè c' era  chi voleva provare tutti i gusti.
Alla bellezza, al colore, e alla fraganza dei fiori si mescolavano gli aromi e soprattutto le decine di zampilli di ogni colore ed era uno spettacolo veramente unico!
Tutto  era dovuto all' iniziativa di bar e gelaterie della zona che, in accordo col Comune, avevano compiuto una buona azione ricompensata ovviamente da un guadagno in un giorno solitamente magro di incassi.
Ma nessuno di quelli che ne godette si chiese mai come e perchè fosse successo; lo presero così,  semplicemente come un momento di gioia che li ricompensava di un' estate passata in città.
Fu una giornata memorabile!
Da allora cominciarono a chiamare la fontana " Paradiso".
Per quanto si ostinassero a sbirciarla, l' evento non si ripetè e le vecchiette che avevano fatto provvista si rallegrarono per l' idea che avevano avuto.
In autunno quelli rimasti cercarono di raccontare a quelli che erano in vacanza il " Ferragosto della fontana Pardiso" ma gli altri scossero la testa; venivano dal mare, da villaggi turistici, dalla montagna e pensarono che quelli parlassero per invidia o che il caldo avesse dato loro alla testa.
Così va il mondo!
L' ELABORAZIONE E' DI MARIO BOZZI DA UNA FOTOGRAFIA DI LINA LACCHINI E DA UNA DI LUCIA TRANCHINA

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