mercoledì 25 maggio 2011

LA MIA SCRIVANIA AEREA


Abbiamo in casa, per motivi familiari, quasi solo mobili antichi; erano di famiglia mia o di Vittorio, li abbiamo ereditati, ci sono cari.
I mobili d' epoca sono capienti, alcuni sono aggraziati, hanno comunque una storia alle spalle: il cassettone e i comodini della mia camera da letto sono elencati nelle dote della mia bisnonna milanese, la prima  Virginia, nel suo contratto di nozze datato 1882;  a me fa tenerezza pensare che, fabbricati in Brianza per una giovane sposa, l' abbiano seguita a Napoli e poi dopo un secolo siano ritornati qua, a Milano.
La stessa bisnonna Virginia fronteggia, nel salone quella di Vittorio, la nobildonna sarda Marianna Sini Masala il cui dipinto campeggia nella parete in fondo; non so se quest' ultima, di notte abbia mai chiacchierata con la mia ava o sia piuttosto occupata a guardare suo marito generale che è incorniciato, con tutte le sue medaglie su un tavolinetto basso nell' ingresso.
Comunque sia, io nella mia vita matrimoniale, tranne qualche libreria, non ho mai comprato mobili; anzi, mi sarei disfatta con gioia di qualche pezzo quando i figli sono andati via, ma i giovano voglio mobili moderni e comunque dicono che ci penseranno.
Il problema si presentò quando eravamo in cinque ( c' era con noi anche la mia mamma ) e la casa, pur essendo spaziosa, non aveva abbastanza " punti di raccoglimento " che garantissero ai ragazzi di dedicarsi, separatamente e con tranquillità allo STUDIO e, contemporaneamente, a noi adulti la possibilità di occupare il salone o di leggere o vedere la tv.
In un negozio di Corso Vercelli notammo questo mobile che è un pezzo da design, infatti costava tantissimo; è, da solo, quasi una intera camera; un divano letto, l' altro estraibile, poi, dietro,  ci sono dei gradini in legno che portano, come nei letti a castello, al piano superiore...solo che questo piano è occupato da un' enorme scrivania dove, oltre che per una quanbtità di libri, c' è posto per computer, cd, cartelle varie. Fa parte del tutto una panca incorporata e sotto la panca, invece della capra,  c'è una cassapanca dove metti a mò di ripostiglio, cuscini e coperte.
Ho sognato per una vita che i ragazzi andassero via per eliminare il mobile intero.
Ora che questa stanza ha solo librerie e una poltrona,  ho scoperto che sarebbe inutile  cambiarlo con una normale scrivania che ingombrerebbe una camera che ora è spaziosa; quando nelle mie folli fiabe di maghi e fate parlo della maghetta-prof sulla scrivania aera è verissimo; amo,  dopo che i miei figli vi hanno studiato per anni e vi hanno scritto le loro tesi, ora che ne sono padrona assoluta ( tranne quando, a volte serve all' ing ) scrivere quassù con le due finestre da cui vedo gli alberi del giardino: sono all' altezza delle loro chiome, mi sembra di avere " la casa sull' albero"; che devo dire, ormai, mi ci sono affezionata!

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