30 AGOSTO 1970
Ieri sera, dopo cena, ho letto con Vittorio la nota che avevo trascritto dal mio blog su quella lontana estate in Romania; ridevamo come due ragazzini, ognuno ricordava qualcosa e arricchiva il racconto di particolari .
Ci sembrava che fosse successo ieri.
Oggi mi viene in mente l' estate precedente a quella, il 1970.
Quel luglio, quando arrivammo a Vico Equense io notai che Vittorio si era lasciato crescere la barba e commentai con mia sorella come stesse bene; fino a quell' estate ci eravamo frequentati, ma di sfuggita, incontrandoci di tanto in tanto. Lui aveva due anni e mezzo meno di me e da ragazze questo conta; ma quell' estate lo vedevo con occhi diversi, facemmo parte dello stesso gruppo e parlavamo molto.
Non credo fosse già amore, era amicizia e attrazione, soprattutto affinità che ci spingeva a stare bene insieme.
Quell' anno c' era un ragazzo già laureato che mi faceva la corte, eppure, nel mio cuore, inconsciamente io puntavo su Vittorio, nonostante fosse più giovane, ai primi anni di Università mentre io ero vicina alla laurea, ma la sua finezza, la sua cultura, la sua maturità mi davano sicurezza; non pensavo assolutamente al domani, non ci ho mai pensato, lasciavo che quei mesi scorressero con il loro divertimento, le feste, le cene, i balli, le solite cose dell'estate insomma.
Una sera, il 30 agosto appunto, andammo in pizzeria con tanti amici; l' altro, quello che mi stava dietro era rimasto a casa perchè era stato punto da una vespa e gli si era gonfiata una mano; all' uscita dal ristorante eravamo tutti un poco alticci, Vittorio mi disse " Perchè non ci baciamo? " E lo facemmo là, davanti a tutti, per strada, ma credo che nessuno se ne accorse.
Il giorno dopo io, e credo anche lui, eravamo in imbarazzo; allora usava fare " la dichiarazione", e, nel nostro caso, non c' era stata.
Credo ci domandassimo tutti e due se "stavamo insieme" o no; qualche sera dopo andammo a fare una passeggiata in macchina, lui la fermò e cercava di dirmi qualcosa; probabilmente voleva capire quali fossero i miei sentimenti, iniziare un rapporto non vincolante, in attesa di vedere se i nostri sentimenti si rafforzavano.
Mi chiese " Sei innamorata?" e io con l' incoscienza di sempre risposi " Di chi ?". ci mettemmo a ridere, la tensione si sciolse, lui rispose " Di quello che sta passando, è chiaro! " e cominciammo, con leggerezza senza parole e promesse il rapporto che dura ancora oggi.
Quando tornammo a settembre a Napoli, lui cominciò a venire a casa mia tutte le sere; qualche mese dopo, baciandomi mi chiamò "Amore", ma così di sfuggita, sotto il portone.
Raramente, credo due persone sono state tanto tempo insieme, condividendo tantissime cose quanto noi due, sentendoci assolutamente liberi " dentro" senza mai avanzare pretese di possesso sull' altro.
Ci sono stati momenti di insofferenza, momenti in cui " non " ci siamo scelti; io specialmente che sono "tanta", così estroversa, amante della compagnia, desiderosa di essere circondata da gente, amici, credo di averlo qualche volta deluso, lui avrebbe desiderato più intimità, più solitudine: lui e io.
Ma senso di possesso, mai, non ho mai pensato per un istante che mi appartenesse. Penso che tante persone ricaverebbero da un rapporto d' amore più soddisfazione solo se smettessero di pensare che l' altro " gli appartiene"; nessuno può appartenerci, possiamo solo cercare di accettare con gratitudine e serenità quello che l' altro ci regala, spontaneamente " qua e ora ", di giorno in giorno, vivere la vita e l' amore con leggerezza.
E' stato anche il fronteggiarsi di due caratteri forti, che si sono fatti reciprocamente, delle piccole concessioni.
Ora che l' essere " diversamente giovane " mi ha cambiata, ora che godo dell' essere noi due soli e apprezzo come doni inestimabili gli attimi che passiamo insieme quando chiacchieriamo e godiamo della reciproca compagnia e vedo i ragazzi ormai grandi e avviati per il " loro " cammino di coppia, ora che quando d' estate siamo con gli amici di sempre e specchiandoci gli uni negli occhi degli altri ci vediamo sempre ragazzi, mi sembra che sia accaduto solo ieri quel bacio dato dopo una pizza e un po' di birra di troppo.
Ed è bello che sembri solo di allungare una mano per poter rivivere quella sera e al tempo stesso pensare a quanta strada si sia percorsa insieme.
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