martedì 19 luglio 2011

OMICIDI E MEDIA


Oggi hanno arrestato Salvatore Parolisi, accusato di aver ucciso la moglie: uno dei tanti delitti di cui giornali e  trasmissioni televisive si " nutrono"
Io, per natura sono garantista e innocentista; quando ci fu il delitto di  Cogne mi rifiutai di pensare che la madre potesse essere colpevole; anche ora, dopo i tre gradi di giudizio, trovo che la pena inflittale è, in ogni caso, sproporzionata. Se mente e ricorda, ci sarebbe voluto l' ergastolo; se è innocente o non ricorda sedici anni sono troppi, sarebbe stato meglio lasciarla accanto agli altri figli.
Da sempre i delitti hanno scosso l' opinione pubblica dividendo la gente in innocentisti e colpevolisti: ricordo, da piccola, il caso Montesi; mamma e papà ne parlavano sempre, poi il caso Fenaroli e tanti altri.
Ma allora c' erano solo i giornali, non la televisione o almeno non come adesso; da mesi non c' è trasmissione che non tratti della " piccola Sara", della " piccola Yara " , della " povera Melania". Sono fatti tristissimi e infelici vittime, ma è malsano il modo con cui, in nome dell' audience, le trasmissioni si buttino su questi eventi con il contorno di plastici, esperti o pseudo tali, amici " del cuore " delle vittime, parenti e parenti di parenti.
Alla fine il processo e la condanna o l' assoluzione del pubblico avvengono ben prima che nelle aule del tribunale, a seconde della simpatia o antipatia che i presunti assassini suscitano e che i conduttori contribuiscono ad alimentare.
Inoltre man mano che la scienza investigativa si arricchisce di elementi sempre più sofisticati, i tempi si dilatano in modo esasperato, e sembra quasi che tra tracce di dna, impronte, prove, tutto sia più vago e impreciso.
Un vecchio poliziotto diceva che i delitto, generalmente, o si risolvono nelle prime 48 ore o è difficile che si risolvano, viene nostalgia dei marescialli e commissari di una volta che, senza tanti prelievi e confonti e indagini, col buon senso e la deduzione, arrivavamo in breve tempo al colpevole.
C' era un giallo di Camilleri che si basava sullo " scangio"; questo triste caso di Melania mi sembra tutto uno" scangio": Carmela che diventa Melania, un padre e marito disperato che precedentemente l' ha cornificata abbondantemente  e che dice bugie su bugie ( cosa chi non fa di lui, necessariamente, un assassino ) un luogo dove sembra siano stati ma dove nessuno li ha visti; insomma, oltre alla povera morta una sola vera vittima: una bambina che forse perderà madre e padre insieme.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page