sabato 3 dicembre 2011

TRA VESTITI CHE BALLANO


Oggi girava un link su fb che trattava della " morte del congiuntivo".
Che il congiuntivo sia morto o moribondo o sul punto di... non ci sono dubbi.
C'era chi scriveva che è colpa dei messaggi telefonici e dei giovani dì' oggi; io ho insegnato fino a cinque anni fa e già da qualche  tempo gli alunni scrivevano nei temi " xkè" invece di perchè e " cmq " invece di comunque ( questo spesso lo scrivo anche io ).
Io pregavo loro che lo facessero nella " brutta copia" dei temi ma che in " bella " scrivessero bene.
Il migliore dei miei alunni degli ultimi  venti anni che ora studia ingegneria, l' anno scorso e due anni fa su fb scriveva senza vocali, solo le consonanti; qualche volta abbiamo fatto delle gare di comprensione scritta.
Il problema del congiuntivo deriva da uno scarso, sbagliato e impoverito uso della lingua italiana, dovuto sia al fatto che non vengono letti più i classici e, nell' adolescenza, i " romanzi di formazione ", opere senza tempo e sempre vive e valide e sia all' uso che la televisione fa della lingua italiana.
Provate a riguardarvi una qualunque trasmissione di qualche tempo fa: che uso complesso e articolato della lingua rispetto alle trasmissioni di oggi!
Oppure  sfogliate un' antologia o un  libro di storia o di geografia delle scuole medie di appena dieci anni fa: sembra un testo universitario per ricchezza e complessità di linguaggio rispetto a quelli in uso ora.
 Avviene  poi una reazione a catena; meno si usano la lingua, i verbi, i vocaboli, le subordinate e meno li si conosce; conoscendoli meno si usano meno e via  di questo passo.
A me è successo un fatto strano: anche Google che non è come " la signora Rinascente " di Luciano De Crescenzo, si adegua talvolta, anzi spesso alla generale ignoranza.
Tempo fa cercavo una commedia di Rosso di San Secondo, commediografo vissuto tra la fine dell' 800 e la prima metà del '900.
Di lui avevo visto anni fa a teatro con uno splendido Luigi Vannucchi:  "Inferni "  e, in televisione, quella in bianco e nero, quando il venerdì sera c' era la prosa:  "Tra vestiti che ballano", una commedia che, credo, parlasse di Alessandra di Rudinì e che si svolgeva in una sartoria.
Beh ci credete, quando ho digitato il titolo della commedia mi è venuto come risposta " forse cercavi TRAVESTITI CHE BALLANO".  Anche Google si è adeguato!
Stasera ci ho riprovato: mi ha dato il nome della commedia e l' autore, ma, sull' intreccio, silenzio, nessuna risposta.
Bravo Google ti sei messo a studiare, fai un piccolo sforzo e, la prossima volta, preparati anche sulla trama!

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page