UN MOMENTO DI PURA GIOIA
A Milano io abito vicino ai Navigli in un quartiere, un tempo zona industriale (vicino casa casa mia c'è l' ex Ansaldo da cui, il 25 aprile i partigiani si mossero per andare in Piazza del Duomo), diventato ora, grazie ad Armani, la moda, eventi vari, il design, locali e pub, una zona "in".
Il mio giardino confina con un asilo infantile, subito dopo c' è la scuola elementare.
Dalla finestra della camera che era dei ragazzi vedo sotto di me, io sono al primo piano, i bambini giocare e le loro corse, le merende, i momenti in cui disegnano.
E' un rumore piacevole che non mi dà fastidio: ho vissuto per tanti anni in una scuola e poi, sono bambini tranquilli; quelli della scuola elementare sono appena più in là, subito oltre l' asilo.
Ieri guidavo verso casa; erano le undici del mattino e tornavo dal parrucchiere. Poco prima di svoltare per imboccare la strada in cui abito ho rallentata; sul marciapiede alla mia sinistra passava una classe delle elementari, forse una quinta, erano abbastanza grandi; andavano, con le maestre fuori, in uscita scolastica.
E' stato un impatto visivo fenomenale, seguito all' istante da un momento di gioia profonda e irrazionale.
Erano allegri, felici di star fuori maschi e femmine, ridevano, mescolati tra loro, alcune ragazze, come usa, si tenevano a braccetto o per mano.
Erano di tante razze e colori: italiani, filippini, cingalesi, sudamericani; anche quelli dell' asilo sono così ma li vedo sempre e non ci faccio caso; quello che ieri mi ha colpito era la naturalezza e la gioia che li univano in modo visibile e naturale.
Il Presidente Napolitano ha detto, giorni fa che è giusto e sacrosanto che i figli di stranieri nati in Italia abbiano la cittadinanza; grande persona il nostro Presidente!
Ma quei ragazzini ERANO tutti italiani; belli, giocosi, senza differenze, portatori della ricchezza di culture diverse e felici con semplicità della loro uscita mattutina.
Vorrei che tutti quelli che straparlano, che brontolano, che mormorano contro questa meravigliosa mescolanza fossero stati là ieri per vedere quanto l' infanzia è saggia, innocente, naturale; che siano benedetti questi nostri italiani, uomini e donne di domani!
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