giovedì 24 maggio 2012

IL CAPRIOLO INNAMORATO E LA ROSA-FANCIULLA


Di notte, qualcuno che passava nella radura, lo aveva visto correre, attraversando come una freccia lo spiazzo per poi scomparire nel bosco.
Qualche cacciatore di frodo ci aveva provato a colpirlo ma l' animale era velocissimo, la zona protetta e le multe salate.
Così era sempre stato salvo.
Di mattina non vi era traccia del capriolo; ai bordi delle foresta, una casetta di assi di legno con un prato intorno era abitata da un giovane e solitario giardiniere che si dedicava con cura ossessiva ai suoi fiori.
Se le poche persone che passavano e le pochissime che scambiavano qualche parola con lui ( era abbasta misantropo e silenzioso ) fossero state più attente, si sarebbero accorte che dedicava l' attenzione maggiore a una rosa, splendida e sempre in boccio; la curava con amore e delicatezza, la sfiorava con le dita come per una carezza.
Una vecchia che abitava ai margini del bosco si lasciò sfuggire il segreto che poi passò di bocca in bocca.
Nessuno però osò mai parlarne col giovane nè disturbarlo con domande inutili.
Era stato innamorato di una bella ragazza e insieme avevano progettato di trascorrere la vita insieme.
Un mago malvagio che amva anche lui la fanciulla senza esserne ricambiato, aveva fatto un maleficio: di giorno lui era uomo e di notte capriolo, condannato a correre incessantemente nel bosco; lei di notte era la bella ragazza di sempre e allo spuntare del sole si traformava in rosa e lui, tornato uomo, poteva dedicarle il suo amore.
Come in " Lady Hawke ", vicini per sempre e per sempre separati, finchè un nuovo evento non fosse intervenuto a spezzare la magia...

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