lunedì 28 aprile 2014

NE RIPARLO

Ieri ho scritto una nota, che non voleva avere nulla di religioso, pur essendo io credente, ma solo sottolineare un evento accaduto in mattinata che certamente non si ripeterà facilmente nè mai era avvenuto in precedenza.
Apriti cielo!
Oltre a civili commenti c'è stato di tutto in bacheca e fuori: Roncalli era fascista, Giovanni Paolo II era stato seguace e ammiratore di Pinochet, i cardinali usavano gli smartphone (scandaloso!!!).
Allora oggi sarò più chiara: la Chiesa come istituzione, nei secoli, si è macchiata di enormi misfatti così come ha avuto figure di grande spessore e umanità.
Viviamo nel mondo e siamo tutti peccatori e soggetti a umane debolezze; non si capisce perchè per i non credenti i cristiani dovrebbero essere " perfetti " quando nessuno come un cristiano sente di non essere altro che un povero peccatore.
Per me ieri è stata una giornata di grande emozione.
A chi fosse stato scarsamente interessato all' evento avrei consigliato di godersi un' ora di intervista di Berlusconi a Barbara D' Urso, ieri pomeriggio su Canale 5.
Almeno avrebbe avuto di che legittimamente indignarsi!

CANONIZZAZIONE DI DUE PAPI

Oggi abbiamo " vissuto" la storia: due papi canonizzati e due papi presenti dei quali uno " emerito".
Ognuno di noi ha il " suo " papa: il mio è Giovanni XXIII.
E' stato il papa della mia infanzia e adolescenza, veniva dopo Pio XII patrizio e ieratico.
E' stato il papa del Concilio, quello del " discorso alla luna" che ci commosse allora e che ci fa piangere ancora oggi.
Parlava da uomo normale, non usava il " noi ", sembrava un nonno buono ed era persona intelligente, sottile, era stato un grande diplomatico.
Oggi si è vista tutta la grandezza del gesuita papa Francesco.
Se avesse fatto santo solo Giovanni Paolo II, il papa del " santo subito", a mio parere si sarebbe corso il rischio di una " quasi idolatria".
Troppo lungo e recente il suo pontificato.
Rendendone santi due, entrambi meritevoli, anche se uno con un " miracolo " in meno, ha riequilibrato il tutto.
I due, anche se in modo diverso, erano legati al Concilio ed entrambi furono grandi comunicatori.
E' stata una saggia e ispirata decisione di un uomo venuto " dalla fine del mondo" a rivoluzionare la Chiesa.
Un pensiero grato alla sensibilità, umiltà e mitezza di Benedetto XVI, che solo ora forse comprendiamo appieno, e che ha intuito, con la sua abdicazione, che era tempo di decisioni grandi.

giovedì 24 aprile 2014

LA PASTIERA

A Napoli ogni famiglia ha la sua personale ricetta, variata soprattutto nelle proporzioni: chi vi mette la crema, chi no; uno la preferisce molto profumata di acqua di fiori d' arancio, altri meno.
Tutti però discutono sulle regole e sui propri gusti; si rammaricano se la pastiera di quest' anno è riuscita meno bene di quella dell' anno precedente, se ne gloriano se si verifica il contrario e se la scambiano per poterla reciprocamente giudicare.
Chi fa la pastiera, in genere ne regala anche, preparandone parecchie.
E poichè la pastiera si conserva almeno per una settimana, i giorni successivi alla Pasqua sono punteggiati di piccoli assaggi ( specie di mattina è gustosissima) che prolungano l' atmosfera festiva fino a quando il " ruoto" non resti completamente vuoto.
E l' anno dopo si ricomincia.
( Ispirato a " La cucina napoletana " di Jeanne Carola Francesconi )
Almeno spero che a Napoli sia ancora così!!!

mercoledì 23 aprile 2014

PENSIERI

Oggi ho letto un articolo su la Repubblica: due coniugi negli U.S.A, dopo 70 anni trascorsi insieme, sono morti nello stesso giorno.
Mi è venuto in mente il racconto mitologico di Filemone e Bauci, che chiesero a Giove come ricompensa per averlo ospitato di morire insieme.
E un giorno accadde come desideravano e si trasformarono in due alberi.
E' strana la mente umana: quando si passano i sessanta, ogni tanto il pensiero del "dopo" arriva e io come Montalbano non sono " scantata " dalla morte, ma dal pensiero di malattia e dolore e dipendenza da altri.
Io voglio molto bene a Vittorio; siamo insieme da 44 anni e l' anno prossimo saranno 40 di matrimonio.
Non si deve credere che un' unione felice sia un idillio perenne: in ogni vita di coppia ci sono le " curve" come le chiama un mio amico sacerdote.
Se vissute con saggezza e leggerezza salvano il rapporto e fanno sì che, quando i figli vanno via, sia il periodo più bello, come quello della giovinezza, ma con il più la conoscenza profonda, l' amicizia, la complicità, l' assenza di ansia, il riuscire a sorridere e ridere insieme.
Quando, a volte, il pensiero del " dopo " mi prende, vorrei che accedesse insieme oppure prima a me.
E' come se lui fosse la difesa, la protezione, l' affetto profondo di chi provvede e pensa a me.
Ecco quello a cui ho pensato oggi leggendo l' articolo sui due coniugi americani: "Che bello! E' stato come Filemone e Bauci!"
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domenica 20 aprile 2014

COMPLEANNO DI VIRGINIA: TRE ANNI

Auguri Virginia !!!

giovedì 17 aprile 2014

SANGRIA SEMPLICE

 Semplice:
 1 l. vino rosso
 il succo di 2 arance
 4 pesche a piccoli pezzi e/o frutta a piacere
 3 cucchiai di zucchero
 2 scorzette di limone

PREPARAZIONE  :In una grande coppa unire tutti gli ingredienti, due scorzette di limone e, se si vuole allegerirla dall'alcool, cubetti di ghiaccio. Lasciar riposare un'oretta, servire fresca, ma non ghiacciata. Per chi la preferisce "rinforzata":aggiungere tutti gli altri ingredienti.

mercoledì 16 aprile 2014

TORTA DI RICOTTA E PERE

    Preparazione

    Sbucciate le pere e tagliate la metà a cubetti e l'altra metà a fette. In una terrina lavorate la ricotta con lo zucchero e la vanillina. Unite le uova e la scorza e continuate a mescolare. Aggiungete la farina un poco alla volta e infine il lievito. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e incorporate i cubetti di pera. Imburrate e infarinate una teglia del diametro di 24 cm e versatevi l'impasto, livellatelo e disponete le fette di pera sulla superficie. Spolverate con zucchero a velo e infornate a forno preriscaldato a 180° per 60 minuti. Controllate la cottura con uno stuzzicadenti: infilatelo nella torta e se ne esce pulito vuol dire che è cotta.
    INGREDIENTI
  • 350 gr di ricotta fresca
  • 400 gr di pere
  • 250 gr di farina
  • 3 uova
  • 170 gr di zucchero
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 bistina di vanillina
  • scorza grattugiata di un limone
  • zucchero a velo

martedì 15 aprile 2014

SORRENTINO VINCENZO SENIOR

Un amico caro se n' è andato.
Che strano questo mezzo! Dovrebbe creare amicizie virtuali e invece poco a poco impari a conoscere le persone e diventano care presenze, amici a tutti gli effetti.
Tanti di voi lo conoscevano, io no, ma per anni ci siamo scritti.
Mi parlava della sua malattia, ma sperava e la affrontava con forza e spirito positivo.
L' anno scorso mi spiegò che il dolore alla schiena era insopportabile e gli impediva di restare seduto alla scrivania: mi disse che i medici sostenevano che non si trattava di un problema grave, ma che lui era preoccupato.
Seguì un lungo periodo di assenza, poi si rifece vivo in occasione, mi sembra del suo anniversario di matrimonio e mi raccontò di una lunga e difficile ricostruzione di una vertebra.
In seguito saltuariamente, sempre più di rado, compariva in bacheca.
Ci mancava la sua presenza quotidiana, le sue storie interessanti e sempre istruttive, i suoi ricordi di Pompei che amava tanto.
Da qualche mese, io che persi mio padre allo stesso modo, ho cercato di prepararmi a non sentirlo più.
Ma non si è mai pronti: ripeto, questo strano mezzo ci permette,a pur non conoscendoci di persona di " scoprire " le nostre anima e spesso ci confidiamo cose che a un amico in carne e ossa forse non diremmo.
E alla fine l' amico virtuale ci diventa caro come e più di un amico " reale".
Io vivo a Milano e non posso essere vicino di persona ai suoi cari!
Spero che amici comuni come Giuseppe Maggi, si facciano interpreti, presso la famiglia dei miei sentimenti condivisi, ne sono sicura , da tanti e tanti di noi.
Ciao Sorrentino Vincenzo Senior, o meglio Vincenzo o " don Vincenzo " come molti lo chiamavano.
Ci mancherai e tanto!
Una richiesta alla famiglia: se vi riesce, tenete ancora aperta la sua bacheca, postate qualche suo ricordo.
Ci aiuterà a sentirlo ancora tra noi, per noi napoletani lontani sembrerò come se venissimo a farvi visita e così come si usa stessimo riuniti a parlare di lui e a ricordarlo.
Perchè alcune persone, anche se non le abbiamo mai viste riescono a far breccia nei nostri cuori tanto da lasciare un vuoto grande e un dolore profondo?
Ciao Vincenzo, amico vero!!!
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sabato 12 aprile 2014

FROM HERE TO ETERNITY

Fabio Feliziani ha pubblicato questa foto; date con cuori e nomi sono dappertutto, scritte con gesso, pennarelli, ora anche con spray, incise su alberi, su muri.
Da sempre gli innamorati, pensando al loro sentimento come eterno, hanno affidato ai " posteri " il ricordo di un momento, fissato per sempre nel tempo.
Tanti di questi amori sono di adolescenti e sono durati lo spazio di qualche mese, ma come si sa e come alcuni di noi ancora ricordano, quando si ama si crede che sia per sempre.
Anni fa, mi trovavo ad Avignone in viaggio di istruzione con la mia classe.
Ero su una terrazza nel palazzo papale e sulla balaustra di pietra erano incisi due nomi e una data.
Come ho già detto commentando la foto non ricordo i nomi nè il giorno o il mese.
Mi colpì l' anno: 1914 e pensai con tenerezza e un pizzico di curiosità alle due persone che avevano inciso la " memoria " del loro amore in un anno in cui sarebbe scoppiata una delle guerre più tremende, inutili ( come tutte ) e devastanti della storia.
In questa foto anche il numero dell' anno è " 14 ", ma si sa che ai ragazzi il '900 sembra così lontano che è inutile specificare che l' anno è 2014 tanto sembra loro impossibile che ci sia un " prima".
Mi ha colpito la corrispondenza delle date: un secolo esatto tra la scritta che io notai e questa.
Ma l' amore è sempre uguale; per gli innamorati, anche se dura un attimo, è comunque " From here to eternity "

venerdì 11 aprile 2014

QUANDO HO VISTO QUESTA CASA

Qualche anno dopo che eravamo arrivati a Milano, era il '90, Vittorio mi disse di cercare una casa da comprare.
Eravamo in affitto non lontano da qua, circa un chilometro, all' altra estremità dello stesso quartiere.
Era una casa grande e bella, ma superava il budget che ci eravamo prefissati in caso di acquisto e comunque avrebbe avuto bisogno di troppi lavori qualora l' avessimo comprata.
Mi misi alla ricerca con entusiasmo, leggendo gli avvisi sui giornali, girando qua e là, sempre nelle vicinanze e visitando una quantità di case.

Il limite tra quello che potevamo spendere, che non era poco, ma nemmeno tantissimo e il trovare una casa adatta, era che la famiglia, includendo mia mamma, si componeva di cinque persone e avevamo bisogno di tre camere da letto.
In quel caso si sforava sempre come prezzo.
Una mattina, insegnavo a Buccinasco allora, lessi sul Corriere di questa casa.
Stefano che ha sempre avuto come un sesto senso disse che per la prima volta sarebbe venuto a vederla con me " Tanto questa l' avremmo presa ".
Era aprile poco prima o poco dopo Pasqua e il giardino era proprio come adesso con la forsythia gialla e macchie di viola, l' erba verde punteggiata da fiorellini bianchi e le panchine, i vialetti.
Mi piacque immensamente anche e proprio perchè era un piano basso; a Milano i piani alti sono più pregiati, ma in questo palazzo il panorama non è bello e la visione del giardino dall' alto è quasi a " scacchiera" mentre visto da vicino sembra di "starci dentro ".
Nei pomeriggi di primavera il cicaleccio di qualche bambino del parco che gioca tiene compagnia.
Se si vuole si scende a leggere un libro o a godere il sole seduti sulle panchine sicuri di non essere disturbati da estranei.
Amai subito questa casa anche se, pur essendo il salone grande, due delle tre camere da letto erano piccole.
In compenso avevamo due ingressi in casa e il palazzo era lussuoso.
L' unico " trucco" che usai fu di non mostrarla a mamma anche se, in compenso, le proposi la camera da letto grande, ma lei rifiutò.
Del resto la casa doveva essere vista " in prospettiva" negli anni.
Inoltre negli stessi giorni, per un prezzo uguale, avevamo visto una villa a Buccinasco e mia mamma aveva detto che lei era nata in una grande città e possibilmente in una uguale voleva morire.
Così la questione fu risolta.
Negli anni seguenti, fino al '98 quando è morta ogni volta che era irritata per qualcosa diceva che come camera da letto le avevamo dato un " cubicolo", ma in realtà fu felice anche se restò sempre legata al ricordo della prima casa che avevamo avuto a Milano
Ora che siamo in due è giustamente spaziosa, forse anche troppo per i canoni milanesi.
E nemmeno sapevamo allora quanto sarebbe diventata famosa, negli anni, la nostra strada, a causa del design e della moda e per eventi vari!
L' ho amata da subito anche se, per lo strano meccanismo della mente umana, questa dove siamo ormai da 23 anni, resta per me la " casa nuova " mentre nella prima, dove abbiamo vissuto solo quattro anni, mi sembra di aver abitato per tanto tempo.
In questa stagione, quando il giardino è fiorito come in questi giorni penso sempre a quando la vidi la prima volta nell' aprile del '90 nei giorni intorno Pasqua.

martedì 8 aprile 2014

TORTA DI CIOCCOLATO E PERE










  • 1 baccello di vaniglia (o una busta di vanillina)
  • 1 bicchiere di latte
  • 180g di farina 00 oppure di farina per torte soffici
  • 8g di lievito (mezza bustina)
  • 1 pizzico di sale
  • 60g di cacao in polvere
  • 2 cucchiai di acqua bollente
  • 3 pere di media grandezza
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 110g di burro a temperatura ambiente
  • 150g di zucchero
  • 2 uova
  • Per decorare
  • 15g di burro
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere

Preparazione

Preparazione: 30minuti  ›  Cottura: 50minuti  ›  Pronta in:1ora20minuti 

  1. Preriscaldate il forno a 180°C. Imburrate e infarinate una tortiera da 25cm di diametro, oppure imburratela e rivestite il fondo con carta forno.
  2. Tagliate a metà per il lungo il baccello di vaniglia e immergetelo nel latte. Portate il latte a leggero bollore in un pentolino, togliete dal fuoco, coprite e lasciate raffreddare. Togliete i semi dal baccello e versateli nel latte.
  3. In una ciotola setacciate la farina con il lievito. Mettete il cacao in una tazza e versatevi sopra l’acqua bollente. Mescolate per fare assorbire l’acqua al cacao. Tagliate le pere in quattro spicchi, pelatele e spruzzatele con il succo di limone.
  4. Sbattete il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema omogenea. Aggiungete le uova, uno alla volta, il sale, il cacao e il latte aromatizzato alla vaniglia. Mescolate bene. Aggiungete la farina e il lievito. Amalgamate velocemente, giusto il tempo di far assorbire i liquidi alla farina.
  5. Versate il composto nella tortiera e appoggiate sopra le fette di pera.
  6. In un pentolino fate fondere il burro, lo zucchero, la cannella e spennellate il composto sulle pere.
  7. Infornate a 180°C per un’ora circa.
  8. Togliete la torta dal forno, lasciatela per dieci minuti nello stampo e poi sformatela. Fatela raffreddare su una gratella per dolci. Servitela tiepida o a temperatura ambiente, magari accommpagnata da del gelato alla crema o alla cannella.
  9. Nota

    Le pere Williams e le Conference sono tenere e cuociono velocemente. Potete utilizzare le pere in scatola se siete di fretta. In questo caso spennellatele solo con burro fuso e cannella, eliminando lo zucchero.

domenica 6 aprile 2014

STEFANO

In questi giorni compie 36 anni e Virginia ( ora c'è anche Riccardo) ne compie tre.
Ma parliamo di lui.
Un' amica di famiglia diceva che i bambini manifestano il loro carattere già nella pancia della mamma.
Per i miei figli ciò si è rivelato esatto.
Per giorni e giorni non lo sentivo muovere mentre anni dopo Paolo scalciava come un forsennato.
Non si seppe mai se fossero sbagliati i calcoli o se avesse deciso di nascere con "calma".
In realtà il termine era il 16 marzo ed è nato con tre settimane abbondanti di ritardo.
Quando si è deciso lo ha fatto velocemente.
Era un bambino tranquillo, riflessivo, anche se aveva senso dell' umorismo e un' espressione innocente, ma che per chi lo conosceva, foriera di scherzi improvvisi.
Nel passeggino era come un piccolo re: guardava a destra e manca, osservava tutto, registrava tutto.
Un' estate, aveva un anno e mezzo, lo lasciai con mamma a Vico per andare a Napoli a passare due giorni con Vittorio che partiva per un viaggio di lavoro in America.
Al mio ritorno non mi ha guardato per ore, senza parlare e io allora ho promesso a me stessa che lui e altri, se fossero venuti, non li avrei mai lasciati soli.
Come suo fratello è venuto su bene, ma autonomo e indipendente.
Gli anni più belli, per me, sono stati quelli dell' adolescenza e della prima giovinezza, quando ci facevamo tanta compagnia.
Loro studiavano, io ero in casa il pomeriggio; a una certa ora si prendeva il the insieme, si chiacchierava, si scherzava.
Il sabato sera, quando erano grandi abbastanza, ma vivevano ancora in casa, io preparavo le pizze, si cenava tutti e quattro insieme poi loro uscivano per tornare a notte fonda e io sapevo che quei momenti di " famiglia unita" andavano gustati e assaporati perchè poi sarebbero rimasti nella memoria, pronti a essere tirati fuori come le famose " pagliuzze dorate" del Gattopardo.
Sono anni che non vive più in casa, dodici anni da quando si è laureato e lavora, quattro da quando si è sposato.
E' stato per anni il mio migliore amico e per molti, me compresa, è una delle persone più sicure, calme e affidabili che conosca.
In questi giorni compie 36 anni, ma non era solo ieri che era bambino?
Auguri! !!!

venerdì 4 aprile 2014



mercoledì 2 aprile 2014

RICOGNIZIONE foto di G. Esposito

  • GIUGNO 2014                                

martedì 1 aprile 2014

1 APRILE 2014: MICHELA, PAOLO , PINA

BELLI!!!

IL PIU' BEL PESCE D' APRILE

Era il primo aprile del 2005 ( almeno credo).
In classe i ragazzi, una terza media, erano stranamente tranquilli.
Li ricordo tutti e sono quasi tutti miei amici su fb: Mauro AddariAndrea Ajroldi,Matteo AngeliniMartina BarazzuttiLuca BarbagliaAmanda CalabreseStefano CariniAlberto Carnevale Baraglia, Lorenzo Colucci ( che ora su fb ha un altro nome ), Carmela DibattistaMarina FazioFraschini MarcoFrancesca FusiAle Ghigi, Ariela Lunghi, Alessandro Marseglia, Daniele Paderi, Lorenzo PollazzonFederica Previ, Massimo Stanzione ( anche lui ha cambiato nome ).

Ad un tratto sembrarono come impazziti: ognuno di loro si alzava e cambiava posto e c' era un via vai strano e frenetico.
Poi, di botto, si fermarono e tutti tirarono fuori e mantennero alzato tra le mani un cartello dove, a caratteri cubitali c' era scritto che il governo aveva emesso nuove leggi sulla scuola.
Seguiva un elenco sul fatto che erano aboliti i compiti a casa e le verifiche in classe, i voti e altre amenità del genere.
Io che non ricordavo fosse il primo di aprile ero là e guardavo come Totò quando dice " Voglio proprio vedere come va a finire"!
Rimasero un bel po' fermi esibendo i loro cartelli poi due di loro andarono in fondo all' aula e srotolarono uno striscione con su scritto" Pesce d' aprile" con pesci disegnati.
Un po' come accade nella trasmissione " Scherzi a parte".
Furono deliziosi e cari come sempre anche perchè avevano impiegato tutto il pomeriggio precedente a prepararlo.
E' stata una delle classi più belle, è stato certamente il più bel pesce d' aprile che ricordi!!!

1 aprile 2014

Pina,  Paolo e Vittorio Persico a Vico.