giovedì 6 ottobre 2011

CHE ETA' HO?


Credo che ognuno di noi, come è giusto, viva alla sua maniera la propria vita e partecipi a quella degli altri.
Ma io che età ho?
 Non era appena poco tempo fa  che gli adulti quarantenni  mi sembravano vecchissimi ? Perchè riesco a sentire ancora sulla mia pelle le emozioni di quando ero ragazza?. Basta una canzone un profumo, una parola, il ritrovarsi insieme ed ecco che gli anni sembrano svanire e invece tanto è accaduto e si è vissuto.
Credo che per ognuno noi ci siano, nel ricordo, delle età o dei periodi che sembra siano dietro l' angolo, ma no non sono passati, si sono solo un momento allontanati.
A scuola, all' improvviso mi sentii non più giovane; non con gli alunni, per loro, grazie a Dio, non si ha età; fu quando le colleghe giovani, le supplenti, quelle appena arrivate cominciarono a darmi del lei e non c' era verso di costringerle a dare il " tu", non ci riuscivano, semplicemente.
Cominciai a vedermi con i loro occhi; ma non era solo pochi anni fa che noi giovani professoresse giudicavamo cariatidi quelle che erano nella scuola da tanti anni?
Ci sono i momenti in cui al portone o all' ingresso di un negozio, persone che ti sembrano coetanee ti cedono il passo, dicono:" Prego, prima lei".
Dentro ti senti uguale; certo, come dicevo oggi, quando sta per cambiare il tempo te ne accorgi, capisci di avere delle ossa e dai loro anche dei nomi, le individui insomma.
Il difficile è che dentro tutto è presente, non hai il sentore della quantità di tempo che sia passata da un certo evento, ti sembra proprio recente, poi ti rendi conto di quanti anni siano trascorsi e il fatto che ti sembri di essere la stessa di allora è solo una tua illusione.
Molti dicono: " Non conta l' età che si ha ma quella che si dimostra". Ci sono dei momenti in cui te la senti tutta. Quando capita? Quando, per esempio, leggi " Anziana pensionata di 55 anni derubata da un motociclista".
E " dentro" oggettivamente delle età continuano a sembrarti da anziani ma è come non riguardassero te, come se tu fossi fuori dal conteggio.
Quando poi due conticini te li fai scopri che sei " anziana" o " di mezza età " parole veramente insopportabili.
E' come nei sogni: vorresti protestare, dire che non è così, invece sei costretta a fare i conti con il reale...è il reale è che il tempo trascorre e un po' di artrosi c' è e mentre prima con le amiche si parlava di moda ora a telefono o al bar si parla di analisi,  di colesterolo e trigliceridi e c' è una specie di curiosità morbosa nello scambiarsi e chiedere notizie sull' argomento.
Sarà che sono diventata nonna? Saranno momenti passeggeri?
Certo che perciò sto da Dio a Vico; là ci conosciamo tutti da piccoli e, essendo i rapporti di età immutati, ci vediamo con gli stessi occhi di allora, in pratica è come se d' estate gli anni non passassero.
Io sono stata sempre felice di essermi trasferita da Napoli a Milano ma, a volte, invidio le mie amiche milanesi che continuano a frequentare per tutto l' anno gli amici di sempre: essersi conosciuti da ragazzi garantisce come una rassicurante, anche se illusoria, giovinezza.
Sarà perchè prima ero tanto amante della compagnia, della gente, amavo uscire a tutte le ore anche la sera tardi, nulla mi bastava mai.
Poi è venuto il tempo della quiete, del piacere anche di un po' di solitudine, dei riti ripetuti, delle abitudini consolidate che sono come dei paletti che ti rassicurano che nulla sta cambiando, dell' ansia nei confronti delle novità quando prima qualunque evento nuovo ti stimolava e ti incuriosiva.
Forse è questo invecchiare; e, se ci si riflette, si prova un poco di tristezza.

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