domenica 30 settembre 2012

PICCOLO UOMO SCOMPARSO...

Il mago Mario Bozzi ha deciso di scomparire, almeno per il momento.
Ha scelto come sicario involontario Daniela Alessi.
Sullo sfondo c'è sempre l' inquietante figura in pietra ma sulla sinistra non c'è più LUI.
Il piccolo uomo si è dissolto, la macchina fotografica è diventata una pistola ( forse ancora fumante?).
Ritornerà???
Vedremo...intanto Daniela, mettiti in salvo!

S. FRANCISCO 1921

Sulla foto erano scritte solo queste parole: un luogo e una data.
Lei era una commessa e quello era il suo pomeriggio di libertà.
Lui lavorava in un ufficio; gli avevano promesso un avanzamento ma era stato assunto da pochi mesi. 
Sperava...
Si erano incontrati in un drugstore dove entrambi, durante l' intervallo, andavano a prendere un frullato.
Avevano chiacchierato a lungo, poi lui le aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio e lei aveva accettato.
Avevano pochi soldi e i loro erano divertimenti semplici da gente modesta anche se con tanti sogni.
Ma sognare non costa niente.
Otto anni dopo erano sposati quando la Grande Crisi colpì gli U.S.A.
Ma loro avevano un impiego sicuro e non ne risentirono.
Lui aveva aperto con un amico un ufficio di consegne e lei era sempre nel Grande Magazzino con mansioni più importanti.
Avevano due bambini, due maschi e una vita, tutto sommato, agiata.
Con gli anni la loro posizione migliorò; poterono permettersi una casa più grande, una seconda casa per le vacanze, misero da parte i soldi perchè i figli potessero frequentare l' Università.
Ora, da anni non ci sono più.
I nipoti, ricchi ormai da generazioni hanno ritrovato questa vecchia foto.
Alcuni ricordavano frasi dette dai genitori, i più vecchi avevano anche ricordi personali dei bisnonni; hanno provato tenerezza: era un' immagine così " viva " e presente, sembrava che potessero sentire le loro risate e godere con loro di quel pomeriggio felice di quasi un secolo prima...

PICCOLO UOMO...GRANDE MAGIA !

Un prato verde, una foto di Daniela Alessi, sul fondo strane figure in controluce ( a sinistra LUI a destra uno dei suoi idoli) ed ecco compiuta un' altra delle magìe del nostro mago Mario Bozzi.
Lui piccolissimo
 ( sarà grande il suo ego?) e una gigantesca Daniela che lo fotografa... il seguito al prossimo numero!

sabato 29 settembre 2012

SCUOLE...

Ho insegnato, nel Sud e tanti anni fa, in scuole che non erano nate per esserlo; erano case di civile abitazione, ex ospizi, perfino le carceri del paese.
Ho insegnato, al Nord, in scuole che erano nate per esserlo.
Ma il discorso di fondo è più complesso.
Ci sono gli alunni e le condizioni in cui vivono; in alcuni paesi la scuola è tutto: aggregazione, desiderio di riscatto, voglia di apprendere.
In altri, nonostante la crisi, alunni e genitori vivono in un relativo benessere o almeno inseguendo un benessere standard fatto di tecnologia e di mille attività collaterali: nuoto, pallavolo, danza, musica e potrei continuare all' infinito.
Poi ci sono i genitori: quelli che credono che la scuola possa veramente essere uno strumento formativo, parteggiano per gli insegnanti, chiedono ai figli una disciplina costante.
E quelli che credono nella " scuola imbuto ": più  gli insegnanti ci mettono dentro e più, in automatico,  il figlio impara, i genitori che sono SEMPRE gli avvocati difensori dei figli e delle loro mancanze perchè così riesce loro più semplice vivere.
Questa tipologia è, generalmente, frutto della società del benessere o almeno del " tendere al benessere " a tutti i costi.
Poi, ci sono gli insegnanti: quelli che fanno questo mestiere per lo stipendio di fine mese e quelli che vanno avanti per passione e inseguono, per " conquistarlo " anche l' ultimo e il più svogliato degli alunni.
Come è bella la foto di questo bambino che vive in una società nella quale la scuola è " l' elemento primario di aggregazione e sapere "
Una foto del genere dovrebbe essere affissa, obbligatoriamente, in tutte le nostre classi, dove ragazzi svogliati, con zaini, diari e quaderni firmati, dimenticano spesso e non per colpa loro quale bene grande sia la scuola.

venerdì 28 settembre 2012

LINA E IL BOSCO INCANTATO

Passeggiava in un bosco; le sembrava di conoscerlo, anzi di averlo anche fotografato!
Ad un tratto capì che era in un bosco incantato creato per lei dal Mago buono Mario Bozzi.
C' era, in fondo, un cervo e a destra
 una fata, non bellissima per la verità, un po' tozza e grassoccia, in pietra, in grado però di esaudire ogni suo desiderio!
Forza Lina, esprimine, non si sa mai...

DIVINITA' BENEVOLA...

Alcuni giorni fa il Mago buono Mario Bozzi ha creato un' elaborazione da una bella foto di Gennaro Esposito.
La foto originaria mostrava il mare, una figura sulla spiaggia e, in lontananza, una vela.
Da quella foto ne nac
que un' altra con un volto femminile in trasparenza, una ragazza che forse pensa al suo amato che è partito per un viaggio in terre lontane...
Ecco ora una nuova trasformazione dalla foto di un amico di Mario: Francesco Marenzi.
Cosa è accaduto?
Forse un genio ha avuto pietà della ragazza in attesa e dopo secoli e secoli, l' ha trasformata in una divinità benigna che protegge le fanciulle che hanno il loro amato lontano per mare che naviga verso terre lontane...
Protegge anche giovani donne che hanno scelto di voler lavorare viaggiando su rapide navi...

mercoledì 26 settembre 2012

STORIE DI PRIMOGENITI E NO...

Francesco Piccolo nel suo delizioso libro:" Storie di primogeniti e figli unici scrive: " Quando ero piccolo e andavo a scuola insieme a mio fratello, mia madre mi diceva di tenerlo per mano, e questo mi sembrava giusto e anche responsabile.
Quello che non capivo è perchè mi diceva sempre: " Mi raccomando, quando passate per quella strada dove non c'è il marciapiede, mettiti sempre tu dal lato della strada, dove passano le automobili ". Io lo facevo, e lo facevo con diligenza, ma ero molto dispiaciuto. Per me significava :" Io spero che nessuna auto vi butti sotto, ma se proprio dovesse succedere, preferisco che muoia tu piuttosto che lui".
Quando nacque mia sorella io avevo cinque anni.
Ero cresciuta abbastanza sola; non era quella un' epoca in cui i genitori, almeno i miei, si ponessero il problema di fare amicizia con altri che avessero figli della stessa età.
I miei avevano amici molto più giovani per cui io crebbi in un ambiente di adulti.
Per un verso ero più grande della mia età e, per questo credo, piuttosto saccente.
Per un altro verso ero timidissima tra i miei coetanei; alle feste di bambini mi appartavo, non socializzavo.
Era anche un' epoca in cui si era sculacciati o sgridati se disobbedivi, i bambini dovevano stare al loro posto.
Io sono cresciuta leggendo in modo vorace tutto quello che mi regalavano o che mi capitava a tiro.
Nel contempo, stranamente, partecipavo dell' ambiente colto, allegro e un po' radical-chic di cui i miei genitori si circondavano.
Non ricordo di essere stata mai gelosa di mia sorella; ricordo che per tutta la vita da me ci si è aspettato moltissimo: grandi risultati negli studi, anche perchè a scuola ero bravissima, affidabilità, maturità.
Da mia sorella nessuno si aspettava niente, di conseguenza ogni sua mancanza era scusata e ogni suo piccolo successo era visto come un miracolo.
Senza volerlo e non per mia colpa penso di essere stata una sorella ingombrante, un modello perenne con cui confrontarsi.
Lei, come tutti i secondogeniti, imparò ben presto tutti i trucchi che usano i fratelli minori per averla vinta: il capriccio, sottrarsi ai propri obblighi e più tardi, semplicemente, allontanarsi e partecipare poco alla vita familiare.
Il mio carattere cambiò verso i tredici- quattordici anni.
Mi fu concessa di botto e per sempre molta libertà e io diventai " comitivara ", allegrona, piena di amici e sempre indaffarata a combinare divertimenti vari.
Tutto culminò negli anni dell' Università che non posso definire in altro modo che S.F.R.E.N.A.T.I.
Mia sorella, al contrario all' Università sbocciò e, mentre io il mio 110 me lo presi non so come, lei si laureò in tre anni e una sessione con tutti 30 e lode e solo un 25 in latino.
In me di quel cambiamento avvenuto durante l' adolescenza è rimasta una traccia perenne.
Mia mamma diceva che, mentalmente, ero rimasta ai sedici anni.
Infatti c' è un aspetto di me che non è mai cresciuto: mi sono sposata, ho avuto figli, ho lavorato per una vita intera ma " dentro " e spesso anche" fuori" rimango l' adolescente di allora.
Credo che sia questo aspetto che mi ha portato a essere sempre stata accettata e amata dagli alunni e dai figli.
Questi ultimi, pur obbedendomi, hanno sempre avuto nei miei confronti un sottofondo di atteggiamento protettivo come verso una sorella minore.
Vedo sempre l' aspetto buffo delle cose; in mezzo alla gente se mi viene da dire c... lo faccio, canto ad alta voce guidando e spingendo il carrello del super ( e con il macellaio ), insomma c' è un lato di me che è rimasto intatto, credo intorno al 1960-61 quando andai al ginnasio a tredici anni e cominciai a scoprire l' aspetto ludico della vita.
Sono rimasta così, in un angolo ( che si vede benissimo ) e meno male perchè è come se avessi un paio di occhi in più che mi permettono di conservare lo stupore di allora, di entusiasmarmi per sciocchezze, di trattare gli adolescenti capendo perfettamente cosa pensano e sentono.
Spero, da questo punto di vista, di non invecchiare mai e ne sono quasi sicura.
Così ho sopportato qualunque dolore, anche piccolo come l' artrosi o grande come pene più forti.
Questo mi ha aiutato sempre.
Anche mia sorella, pur se in misura minore conserva questo aspetto del carattere dovuto anche alla grande libertà di cui abbiamo goduto.
Adesso ci guardiamo indietro e non possiamo fare a meno l' una dell' altra anche se viviamo lontane e siamo diverse.
Resistiamo poco insieme ma ci telefoniamo continuamente più volte al giorno quasi a voler far rivivere quell' atmosfera un po' folle che ha caratterizzato i nostri anni giovanili.
Siamo due vecchie ragazze, contente di esserlo e, finalmente pacificate.

ANGELO O DIAVOLO ???

Gli occhi sono splendidi sullo lo sfondo di un grande mosaico ma la bocca è formata dalla nuvola e ha una strana forma; dicono che piccola sia segno di cattiveria.
Inoltre la nuvola le fa nascere sulla testa due piccole " cornicelle " che contrastano con la bellezza degli occhi.
Da qua la domanda: angelo o diavoletto?
La risposta al Mago Mario Bozzi!!!

martedì 25 settembre 2012

25 SETTEMBRE 1975


Non è per avere gli auguri che scrivo queste cose e inoltre ne ho già avuti tanti quando ho parlato della piantina dell' ing.
E' che guardarsi indietro nel tempo e vedere come attraverso un cannocchiale posizionato al contrario un giorno qualunque che in questo caso è un giorno " particolare " di tanti anni prima fa un certo effetto e fa riflettere.
Stamattina mio figlio Paolo era nei paraggi e ci ha mandato come regalo scherzoso la foto della chiesa con su scritto: " Presto che tra 2 ore inizia".
Era una giornata bellissima; c' erano tantissimi invitati, più di 250 persone.
Che nessuno guardi mai gli album di fotografie di matrimoni così indietro nel tempo: è un' ecatombe!
Papà era malato e molto.
Non potè accompagnarmi all' altare perchè da due giorni non camminava più e allora Vittorio mi aspettò all' ingresso della chiesa ed entrammo insieme.
C' era molta commozione ma anche sorrisi e allegria perchè come ci è stato insegnato, era un giorno di festa e bisognava sorridere e anche perchè eravamo giovani ed era comunque il nostro giorno anche se il futuro era un' incognita.
Vittorio era appena laureato, io facevo supplenze, eravamo due incoscienti che, con i soldi messi da parte grazie ai regali dei parenti, si avviavano verso il futuro.
C' era tutta la famiglia dei miei suoceri ed erano tanti, la famiglia di papà che già da soli erano una folla, tutti i dipendenti dell' Inps di mio suocero,  i nostri amici,  i ragazzi e i giovani del Circolo del Tennis, amici vari di Vico.
Ci sposavamo alla fine delle vacanze; l'ing che già allora organizzava bene aveva pianificato tutto tanto che ci restarono anche gli ultimi cinque giorni prima del matrimonio per fare solo bagni.
Fu una bella e informale giornata:  i ragazzi del Circolo del Tennis suonarono l' organo e cantarono per noi, un ragazzino che ora ha 41 anni e allora ne aveva quattro spinse in piscina una bambina vestita a festa creando scompiglio e risate ( non credo della bambina).
Quando andammo via alcuni dei ragazzi si " appesero" alla macchina per accompagnarci nel momento della partenza.
Non ricordo se prevalesse la gioia o un insieme di paura, emozione, senso di irrealtà; credo che per tutti sia così.
E' molto meglio pensarci oggi quando tutto, il quotidiano e l' eccezionale, i giorni tristi e quelli gioiosi sono passati.
Altri ce ne saranno; l' importante è che quel giorno che sembra insieme lontanissimo e ieri quasi che allungando una mano si possa ancora toccarlo e sentirne il profumo e le voci, vederne le persone e i gesti, ci trovi ancora insieme a poterlo ricordare.

lunedì 24 settembre 2012

" DIVERSAMENTE GIOVANI " E' BELLO...

Ieri siamo stati a pranzo da Stefano, Gloria e Virginia nella loro bella casa nuova.
Alle diciannove eravamo quasi a casa, in macchina e io pensavo ai ragazzi che avevamo appena lasciato, alla loro vita, alla loro giovinezza.
E ho detto all' ing che, in fondo è bello guardarsi indietro e pensare a quanto si è fatto e quanto cammino si è percorso.
Lo so c'è chi nel proprio bilancio ha più passivi che attivi e forse preferirebbe tornare indietro e cambiare tutto.
Essere giovani con un futuro da creare è bello ma per chi lo ha vissuto e lo vede in retrospettiva, anche faticoso.
Pensando anche a domani e ai nostri 37 anni di vita insieme mi dicevo che è bello averla vissuta ma è bello anche essere qua, con più acciacchi ma meno problemi, meno aspettative ma più calma e voglia di riposare come un gatto che ronfando sta nel suo angolo e fa le fusa.
Questo ho pensato ieri.
C'è chi sarà d' accordo e chi no ma questo è il bello della vita...

venerdì 21 settembre 2012

AUTUNNI FELICI

BELLA!!! TANTI RIQUADRI CON VOLI DI GABBIANI, AUTUNNI FELICI, IL PROFILO DI ALINA SULLO SFONDO E IL CUORE DEL MAGO Mario Bozzi

IL MAGO CI HA RIPENSATO !!!

Il Mago Buono Mario Bozzi ha deciso che la foto con Marianna, la chitarra, la sua foto e, sulla chitarra la bella visione del sole al tramonto, il mare, il panorama e il bel volto di Maryté Fernández andava lasciata
così...era perfetta!
E allora lasciamola come era: il mago è il gentiluomo in tuba e marsina che riporterà Marianna nel suo dorato mondo della Belle Epoque e tutto sarà accompagnato da una chitarra, un dolce volto, il sole che tramonta e il mare...

IL MAGO, UNA CHITARRA, UN VOLTO, UN TRAMONTO, IL MARE.

Il Mago Buono Mario Bozzi, dopo aver usato la chitarra di Maryté Fernández ha voluto restituirgliela ma non prima di averci fatto un altro regalo: in trasparenza, sulla chitarra vediamo un bellissimo volto, un tramonto, il mare...
Grazie mago!

giovedì 20 settembre 2012

MARIANNA E IL MAGO...

Il Mago Buono Mario Bozzi ha visto una favola nella quale non c' era il suo tocco magico.
Cosa è scattato in lui?
Forse un pizzico di gelosia o il desiderio di essere " lui " l' uomo che in tuba e marsina va a salvare Marianna e a portarla via dalla vetrina per ricondurla nel suo mondo dorato e scomparso?
Ha messo la tuba e anche una chitarra di Maryté Fernández.
Ora Marianna può essere contenta, il suo cavaliere è arrivato!
Scusaci Gennaro Esposito ma il Mago non sopporta di non esserci...

MARIANNA

Dire che fosse stata una " cocotte " era esagerato.
Certo che era una figura di altri tempi; faceva venire alla mente la " belle epoque ", pasticcerie come quelle descritte da Guido Gozzano nella sua poesia " Le golose".
Signore ve
stite con foggia di altri tempi, guanti, cappelli, piume, chiacchiere, the e pasticcini.
Come fosse capitata in quella vetrina di un negozio di dolci di Bergamo non si sa.
Sembrava triste e anche un po' grassoccia ma, a ben guardarla, aveva una sua grazia antica nelle pettinatura alla " maschietta ", nelle sopracciglie ridotte a una sottile riga dipinta e perfetta,nelle labbra e negli occhi truccati accuratamente, nelle " virgole " di capelli che le si allungavano sul volto.
Sapeva dove si trovava?
Chissà!
Forse era rimasta in un polveroso ripostiglio per anni finchè qualcuno non aveva avuto l' idea di tirarla fuori e metterla in vetrina.
Non si sa se le piacesse essere là sotto gli occhi di tutti e vedere scorrere davanti a sè un mondo così diverso da quello che ricordava.
Credo che sognasse un uomo in tuba e marsina che veniva a prenderla per riportarla nel suo tempo, forse a ballare in un bar tabarin...
Da una foto di Gennaro Esposito: mi perdonerà se non gli ho chiesto il permesso; è stato più forte di me!!!

mercoledì 19 settembre 2012

AMORE TRA CAROTE

Lui l' aveva sempre amata da lontano e anche lei aveva risposto ai suoi sguardi con timida tenerezza..
Ma, allora, erano lontani, le radici saldamente piantate nel terreno e non potevano scambiarsi altro che sguardi.
Ora, finalmente vicini, poterono dirsi tutto il loro amore e vestiti a festa, coronare il loro sogno...grazie Mago Bozzi

lunedì 17 settembre 2012

CREATURA FANTASTICA CON LE ALI


Siamo sempre nel giardino del Maharaja.
Ad ogni angolo ci aspetta una nuova meraviglia.
Chi sarà mai questa creatura dal volto di donna e dalle immense ali stese quasi ad abbracciare ciò che la circonda.
Le ali sembrano fatte di madreperla e pietre preziose, il volto è enigmatico.
C'è chi dice che sia una divinità che protegge il palazzo, altri pensano che fosse una principessa amata invano dal sovrano e quindi trasformata per magìa in una donna-uccello destinata a restare per sempre nello splendido giardino.
Troveremo altre meraviglie?
Chissà!!!
Elaborazione di  Mario Bozzi da foto di Jörg Wand
 —

E ORA PARLIAMO DELL' ING...


Da quando sei nella mia vita?.
Non lo so, si perde nella notte dei tempi.
Eravamo ragazzini, si villeggiava insieme a Vico Equense, tu avevi 2 anni e passa meno di me, quindi eri amico di mia sorella più piccola, da ragazze si guardano quelli più grandi.
Poi, nell' estate del '70 stessa comitiva, tu sempre così maturo, più grande della tua età, io sempre un po' pazzerella, forse più piccola della mia età anagrafica ( lo sono rimasta e lo rimarrò per sempre).
Alla fine dell' estate, era il 30 di agosto, all' uscita da una pizzeria con gli amici, un poco " fatti a vino ", un bacio dato quasi per scherzo, un rapporto che si consolida, si rafforza.
Tu sempre preciso, già ing. prima ancora di esserlo, mi dicesti: " Tra cinque anni ci sposiamo".
Così fu, ti laureasti a luglio del '75 e a settembre ci sposammo, senza soldi, senza lavoro; povera mamma tua, avanzava riserve, ma noi ci sentivamo forti, avevamo programmato tutto, centellinavamo quello che i parenti ci avevano regalato, io facevo le supplenze, tu facevi colloqui.
Abitavamo in una casetta minuscola che degli amici ci avevano prestato, piena di muffa, i nostri vestiti sono rimasti per anni impregnati di quell' odore.

Dopo un anno andammo a stare da mia mamma, che fu legata a te sempre da un grande amore; lei era rimasta vedova e tu avevi messo come condizione che il primo anno lo passassimo da soli, " per stabilire i rispettivi equilibri ", così dicesti.
Fu l' unico anno in cui litigammo da pazzi!
Poi fosti assunto, ma per due anni e mezzo tu dovevi stare a Bergamo, io a Napoli, dove, nel frattempo avevo avuto l' incarico, tu venivi per i fine settimana; fu allora che giurai che dovunque fossi andato, io e i figli, se ne fossero arrivati, saremmo venuti con te; la famiglia la sera deve stare insieme.
Nel' 78 nacque Stefano e nell' 82 Paolo, furono momenti di pura felicità.
Nell' 86 ti venne proposto di venire a Milano per aprire e dirigere la filiale italiana di un' azienda giapponese; fosti bravissimo e incosciente, accettasti, cominciasti da niente, nemmeno la sede esisteva e creasti un futuro di benessere per tutti noi.
Mamma venne con noi, io morivo all' idea di lasciare Napoli, la scuola, gli amici, io sono una stanziale ma non esitai nemmeno un istante; ti dissi solo: " Se mi vedi piangere, fai finta di niente ".
Ho pianto solo una volta: quando tornammo da Milano dove eravamo venuti a cercare casa; mi sembrò tangibile e definitivo.
Poi tutto è stato veloce, i ragazzi sono cresciuti, io sono come una chiocciola, dove stabilisco la mia casa, là sto bene, poi tante esperienze belle: amicizie, lavoro, scuole.
Non tutto è stato facile, in 44 anni di vita insieme ci sono periodi bui, momenti in cui l' altro non lo riconosci più, forse è in crisi, forse non gli piaci più come prima, forse il rapporto si incrina.
In quei momenti ho applicato la mia filosofia di vita: non chiedere, non pensare, costruire " l' interno dall' esterno " , lasciare invariate abitudini, piccole consuetudini: il pranzo domenicale insieme, le vacanze con i figli, il regalino a S Valentino, accantonare la pena, se c' è, mostrare agli altri un volto sorridente e godersi la vita che, comunque, offre tanto.
Quando, a poco a poco, come l' onda sulla risacca, con gli anni, tutto torna come prima, non c' è nulla da recriminare perchè nulla si è cercato di sapere, non c' è rancore, perchè non c' è niente da perdonare e ci si ritrova, attraverso le curve della vita e del matrimonio, più uniti di prima, anche perchè ho cercato di vivere sempre come mi ha insegnato mio padre: con leggerezza e pensando che nulla e nessuno ci appartiene.
Occorre quindi prendere " qua e ora " quello che gli altri possono darci e dare loro quello che possiamo e sentiamo.
Il progetto di vita insieme, quello è stato sempre alla base e mai messo in discussione; con i figli sei stato presente tanto, se non come quantità di tempo come qualità.
Ho sempre fatto riferimento a te, erano maschi, tu hai saputo essere autorevole con dolcezza, io ho sempre seguito i tuoi consigli, anche quando il mio carattere impulsivo, mi avrebbe spinto ad una maggiore irruenza.
Qualche volta riflettiamo insieme che è stato un bel contendere: due caratteri forti che si sono fronteggiati senza litigare quasi mai, facendo, per amore, delle piccolissime concessioni all' altro, mantenendo il piacere di conservare la propria opinione e il proprio punto di vista.
Credo che nessuno dei due avrebbe resistito con un altro più debole, avrebbe finito col non stimarlo; così ci siamo scambiati tante volte, a turno, l' onore delle armi facendo piccole concessioni all' altro.
Però come è bello adesso che i ragazzi non ci sono più stare insieme: il piacere d conversare, di vedere insieme ( o di dormire insieme ) la televisione, il piacere dei lunghi sabati e domeniche tutti per noi; tu suoni o leggi o ascolti musica, io sto al computer e ti racconto dei miei amici di fb come per una vita ti ho raccontato dei miei alunni; si parla di politica, si legge il giornale e se ne discute, tu parli del lavoro.
Per quanto vada indietro nel tempo, mi sembra che tutti i ricordi siano comuni, i miei genitori diventarono anche i tuoi, e i tuoi anche miei; gli amici quelli sono di entrambi.
D' estate a Vico è un piacere, li conosciamo tutti da piccoli e non si sa chi di noi due sia stato per primo amico loro; a volte, in modo indipendente, gli stessi amici erano, per un verso i tuoi e per l' altro i miei anche prima che noi stessimo insieme.
Non sei espansivo; bisogna conoscerti per capire di quanta sensibilità tu sia capace; ho sempre avuto una vita da regina, specie ora: tante piccole attenzioni non solo materiali, ma sentite, una vita tranquilla, placida, dove nulla mi viene negato anche se entrambi amiamo il " basso profilo".
E' bello anche chiederti se mi vuoi bene: da una vita rispondi sempre sì; io ti chiedo: " Quanto? " e da una vita mi rispondi :" Tre ".
Mi hai insegnato anche tante cose a computer, anche se, invece di dire" Clicca qua, fai così", essendo ing, mi vuoi spiegare la teoria.
E io mi impappino.
Come che sia, grazie di esserci e di essere come sei.

domenica 16 settembre 2012

CREATURA FANTASTICA

 In un angolo del giardino del Maharaja c' era una figura strana una creatura metà albero e metà animale.
Non si sa da dove fosse venuta e cosa facesse in quel giardino splendido e incantato.
Qualcuno la trovava un po' inquietante ma c' era ed era ben nascosta.
Forse, se fosse stata visibile, avrebbe messo alla gente più paura del " leone addormentato" ma c' era e cosa ci facesse lo sapremo...forse o mai!
 — 

IL LEONE SI E' ADDORMENTATO...

Il luogo era bellissimo: alberi dal verde intenso altri di un colore più pallido tendente al dorato dell' autunno.
Si specchiavano nell' acqua sotto un cielo sereno e lasciavano negli occhi e nel cuore un' impressione di pace.
Oltre quello splendore c' era il castello di un grande Maharaja che lo aveva costruito per poter godere tranquillamente di tanta bellezza.
Ma la domenica e i giorni festivi i turisti invadevano quei luoghi rischiando di trasformarli e di renderli chiassosi e sporchi.
Allora il Marahaja pose a guardia del luogo un leone dall' aspetto imponente e fiero, sormontato da una ieratica immagine di divinità indù.
Ma come nella canzone, purtroppo il leone si è addormentato...
Del resto non importa, la gente lo vede, non sa che dorme, ne ha timore, non si avvicina e la bellezza di quei luoghi rimane intatta!!!

sabato 15 settembre 2012

" NON TI PAGO " E LE RECITE A SCUOLA


Stamattina ho postato sul mio stato la notizia che stasera Rai 5 trasmetterà " Non ti pago" di e con Eduardo De Filippo.
Quando parlo di scuola, ricordo spesso il Progetto Cineforum, ma quello è il periodo di Milano.
Anni e anni fa, prima dell' 87, quando insegnavo a Melito di Napoli, paese alla periferia Nord di Napoli, facevamo teatro con gli alunni.
Mettemmo in scena: " Non ti pago" con la terza media dell' 83 - 84 e " Miseria e nobiltà" due anni dopo, poco prima che mi trasferissi a Milano.
Avevamo una scuola bellissima con uno spazio naturale al pianterreno da adibire a teatro.
Non tralasciavamo lo studio e le materie curricolari ma, contemporaneamente, adattavamo il testo della commedia scelta, si assegnavano le parti, genitori e colleghi collaboravano con oggetti, mobili, vestiti, scene, fondali, insomma diventava un lavoro di gruppo.
Il pomeriggio spesso tornavo da Napoli con i miei due figli che avevano allora uno sei anni e l' altro appena due: li mettevo in macchina passeggino e tutto e andavamo a fare le prove.
Al mattino preferivamo provare in classe.
Il teatro era fatto in modo che tutte le classi di tutti i piani vi si affacciassero e creavamo chiasso ed eccitazione, di conseguenza meglio il pomeriggio.
Nascevano " amori dietro le quinte"; io spesso non me ne accorgevo ma pare che quando ciò  accadeva fossi piuttosto severa.
Con l' andare degli anni sono diventata MOLTO più tollerante e mi stupisce pansare a questa " me " di allora più bacchettona!
Il protagonsta era un bel ragazzo, alto, che non aveva ancora tredici anni.
Si chiamava e si chiama  Ssà Ercole ed è anche ora mio amico su fb.
E' lui che mi ha ricordato una mia reazione " energica " quando scoprii che  baciava, durante le prove,  una sua compagna.
A quell' epoca stava cambiando voce: era una fatica, poverino, sostenere la battuta con lo stesso timbro dall' inizio alla fine!
C' era poi Gaetano Ponticiello, uno sfaticato tremendo che però si impegnò e imparò tutta la parte di Bertolini che è lunga e complessa.
La protagonista femminile era una ragazza brava negli studi ma timida e riservata.
Rivelò un " fuoco artistico " insospettato.
C'è una scena nella commedia, in cui Luisa Conte che ne è la protagonista, si scaglia in un monologo in crescendo contro Eduardo che è il marito.
Che energia tirò fuori la mia alunna! Fu veramente bravissima!
Ci  aiutava un mio collega, credo da poco scomparso.
Era stato parroco per molti anni, poi si era " spretato", era venuto a vivere a Melito dove militava nel P.C.I.; insegnava educazione artistica.
Durante gli anni di sacerdozio aveva organizzato una quantità di recite: era insuperabile nel mostrare le varie parti ai ragazzi.
Camuffava la voce, gesticolava, faceva da specchio insomma e li aiutava moltissimo.
A fine anno andammo in scena; credo che facemmo anche, a richiesta, una replica.
Ora hanno tutti più di quarant' anni: alcuni sno sposati come Sasà, altri come Gaetano che è ottico e ha un avviato negozio sono inguaribili scapoli, le ragazze probabilmente sono tutte mogli e madri: di qualcuno so, di altri no.
Stamattina, quando ho postato la notizia sul mio " stato", Gaetano Ponticiello ha scritto" mi piace"; vuol dire che tutti noi ricordiamo ancora quei tempi!
Sta di fatto che ci divertimmo tantissimo come anche due anni dopo con " Miseria e Nobiltà".
Ma questa è un' altra storia!

venerdì 14 settembre 2012

L' OCCHIO DEL MAGO...


L' OCCHIO DEL MAGO... ( si prega, per il futuro di citare le foto originali...non sono un' enciclopedia ambulante!!!)

Il Mago Buono Mario Bozzi aveva dato fondo a tutta la sua fantasia: figure fantastiche, storie e favole di ogni tipo, ort
aggi di ogni genere ( dovuti anche alla sua attività orticola), cactus striminziti e innamorati.
Ora si dedica alle donne belle, a volte mescolate con ortaggi ( quelli, tra Alina Bartolini che glieli ricorda e la sua esperienza, non riesce proprio a dimenticarli ).
Diventerà un novello Messèguè?
Solo il tempo potrà dirlo!
Per ora ha mescolato una bella ragazza, zucchine fresche di orto, un tramonto di fine estate, ha frullato il tutto e...oplà ecco l' ultima magìa!
Caro mago, credo che ti dedicherai sempre più alle belle ragazze visto il successo crescente che riscuoti!!!
Per la serie...anche l' occhio del Mago vuole la sua parte!!!
Elaborazione di Mario Bozzi, da foto credo di Maria Emanuela Massari, Sandro Scalera ( forse ) e le zucchine boh!!!
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giovedì 13 settembre 2012

" ANCHE I CACTUS HANNO UN CUORE " OVVERO " FIORE DI CACTUS " ( FATE VOI COME VI PIACE...)


" ANCHE I CACTUS HANNO UN CUORE " OVVERO " FIORE DI CACTUS " ( fate voi come vi piace...)

Era un timido cactus, bruttino e stento ( poteva essere mio, visto il mancato rigoglio).
Era innamorato di una pianta di quelle belle ( come ne vedo sulle bacheche delle mie amiche ), florida e rigogliosa in ogni stagione.
Non sapeva come sopravvivere e tirare avanti ( anche per colpa della crisi ) e farsi guardare da lei.
Ci pensò come sempre il Mago Buono Mario Bozzi; una piccola magìa, una veloce elaborazione ed ecco il nostro cactus trasformato.
Ha vestito e marsina, sembra un distinto signore con un accenno di ghette e, cosa importante, ha in mano un fiore che tende verso la sua bella che è là al balcone e lo guarda, miracolo, con interesse.
Grazie Mago!!!
Elaborazione di Mario Bozzi
    

mercoledì 12 settembre 2012

LE PASTE E...


E' settembre, qua a Milano piove e viene voglia di minestre.
Per noi napoletani o " napolidi " cioè napoletani fuori sede le minestre sono " pasta e..." cioè pasta e patate, ceci, fagioli, lenticchie, zucca, cavolo.
Differenza fondamentale è che le minestre sono brodose, la " pasta e..." è " azzeccata " cioè asciutta.
Pasta e patate vogliono la cipolla tagliata sottile, le altre aglio, tutte peperoncino ( molto), olio, i legumi che devono cuocere molto fino a risultare quasi sfatti,sale q. b.
La zucca, se è quella del Sud, arancione e lunga deve cuocere poco, se del Nord ( come quella di Cenerentola ) deve cuocere molto fino a diventare una specie di purea ma è buonissima.
La pasta è importante: ci vuole quella " mischiata" cioè formata da avanzi di vari tipi di pasta.
Al Sud si trova dovunque, al Nord in qualche supermercato e non sempre.
Poco male,  la si  prepara con la pasta che si ha in casa: tubettini, spaghetti, fusilli, farfalle.
L' importante è che sia ridotta in piccolissimi pezzi.
Quando i legumi sono stati a cuocere molto tempo, un piccolo segreto: " buttare" la pasta, cioè calarla nei legumi e spegnere subito.
Cuoce in pochi minuti al calore dei legumi ma rimane al dente anche per ore.
Buon appetito!

LA CREATURA VERDE E L' AMATO


Quando era un essere umano era innamorata e lui l' ignorava.
Quando divenne una creatura magica nel cavo dell' albero si sentiva felice e splendente.
Quando si ritrovò senza l' albero cavo fu un attimo di solit
udine e di vuoto, poi fu proiettata dal Mago Mario Bozzi nel vortice di colori della stazione della metropolitana.
Da quel vortice si staccò una figura: era lui, l' uomo che lei amava ma che credeva non la ricambiasse.
Ora il suo volto era pieno d' amore infinito.
L' amava da quando era un essere umano?
L' aveva amata da creatura splendente nel tronco cavo?
L' amava ora nel vortice di luci che li metteva uno di fronte all' all' altra?
Non lo seppe mai: sapeva solo che ora era amata e, speriamo, per sempre felice!
Elaborazione di Mario Bozzi da foto di Jacqueline Quattropani
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lunedì 10 settembre 2012

LA SOLUZIONE DEL MAGO

Dalla semplice foto di una stazione della metropolitana il Mago Mario Bozzi creò un labirinto magico che, come in un vortice, conteneva tutti i colori.
Pensiamo che la creatura verde splendente sia là, protetta nel labirinto ed emani la sua luce benefica che si confonde con le altre mille luci..
Di nuovo al riparo e felice!
 

LA CREATURA VERDE

La creatura risplendente viveva nel cavo del tronco e irraggiava la sua luce nel bosco.
Era famosa e tutti ne parlavano.
Cosa accadde? Non si sa se l' albero per errore venne tagliato, se fu uno scherzo o una nuova idea del Mago Mario Bozzi, sta di fatto che la creatura si trovò così, di botto senza albero. 
Splendeva sempre e si rifletteva su se stessa quasi a creare un doppio di sè.
Era sempre bella ma come nuda, privata della magia del bosco che la circondava.
Aveva perso un po' del suo incanto.
Ma, come sempre, il Mago aveva la soluzione pronta...

sabato 8 settembre 2012

VINCENZO E SALVO

Vincenzo Siravo  a sinistra nella foto, era mio suocero, papà dell' ing.
Persona mite e gentilissima, aveva occasionalmente arrabbiature furibonde che arrivavano e sparivano in un attimo.
Tifoso del Napoli a oltranza portò Vittorio alle partite fin da quando aveva tre anni: non  ne mancò mai  una ma quando il Napoli nell' 87 vinse lo scudetto, non riuscì a goderne perchè sua moglie era morta pochi giorni prima.
Infatti lo scudetto del '90 lo chiamammo " lo scudetto del nonno", quasi fosse un premio di consolazione.
Cambiava umore quando si stava per partire per Vico e bisognava caricare i bagagli in auto: allora diventava irascibile e cupo e noi dicevamo che faceva la " faccia della partenza".
E' stato mio padre a tutti gli effetti per 25 anni, avendo io perso il mio appena sposata.
Abbiamo passato insieme le migliori estati della nostra vita, specialmente dal '94 al '98 quando, lasciate le rispettive case a Vico, ne prendemmo una insieme solo per l' estate: c' erano i ragazzi, mamma, zia Vittoria, il nonno col suo gatto, amici che andavano e venivano da quelli dei ragazzi ai nostri, a quelli di mamma e questi tre anziani splendidi, allegri e amici tra loro: nonno, mamma e zia che andavano d' amore e d' accordo e con cui si passava il tempo in grande allegria.
Zio Salvo, a destra nella foto era un cugino di mia suocera andato in America da piccolo.
Là si era laureato, sposato, avuto quattro figli.
Aveva mantenuto sempre contatti con la cugina essendo figli di due sorelle.
Negli anni '70 cominciò a venire con sempre maggior frequenza in Italia; spesso pensava di trasferirsi definitivamente qua; con la moglie, zia Lee  prendeva casa a Vico Equense, restava per dei mesi o anche un anno, poi lei aveva nostalgia dei figli e dell' America e ritornavano negli U.S.A. per poi rifarsi vivi dopo un anno o due.
Abbiamo trascorso insieme delle bellissime estati con i miei suoceri, mia mamma e altri amici.
Frequentavano il Circolo del Tennis a Vico, giocavano a carte, la sera venivano spesso a cena da noi.
Sono rimasti nel nostro ricordo con le loro frasi, la loro vitalità inesauribile, la loro gioia di vivere!

giovedì 6 settembre 2012

GRAZIE MARIO BOZZI

Ho da più di due anni questo blog: inizialmente e per molto tempo ho scritto ricordi di vita e di scuola, storie della mia infanzia della mia famiglia, impressioni, tutte cose reali.
Era un mio cruccio nascosto quello di non saper inventare storie.
A questo ci ha pensato un amico caro il Mago Buono Mario Bozzi che mi ha " tentato" e anche spinto e incitato con le sue bellissime elaborazioni ( grazie anche a tutti gli amici che hanno scattato le foto originali ) a scrivere storie di fantasia.
Qualcuna mi è riuscita meglio, altre meno.
Abbiamo addirittura scritto una favola in sette puntate su una ragazza " rapita dalla luna " e il suo amato che andava a liberarla ed ecografie del loro bambino " lunare".
Sono stata regina dell' orto, nel senso che ho inventato una me stessa formata da tutti i prodotti dell' orto di Mario!
Non contento crea elaborazioni di noi amici colti anche in momenti particolarmente felici e significativi: gli sono grata per come ha abbellito la foto mia e dell' ing una sera d' estate a cena con una " lampada magica"!
Insomma ogni sua elaborazione diventa un impulso per me a inventare una nuova storia ed è facile perchè nelle sue elaborazioni la storia già c'è: bisogna solo tirarla fuori, grida per uscire.
Grazie Mago Mario Bozzi perchè nelle tue immagini, oltre l' estro e l' arte, metti sempre come segno distintivo e anche interiore il tuo cuore che è grande!

LA CREATURA DEL BOSCO

Non era felice; il ragazzo che le piaceva non la guardava nemmeno, per le compagne sembrava non esistere.
Era timida e insicura, le pareva di essere scialba e stupida.
Quando era più triste del solito si rifugiava nel bosco.
Là, tra uccellini e scoiattoli che le venivano intorno, all' ombra dei verdi alberi si sentiva serena, sicura, protetta.
Quel giorno si era rifugiata in un grosso tronco cavo
come spesso accadeva.
Si sentì invasa da un dolce torpore e si addormentò pensando :" Oh! Poter rimanere sempre qua!".
Non ricordò quanto tempo fosse passato; quando si svegliò vide una gran luce che rifletteva quella verde delle chiome degli alberi.
Ci mise un po' per capire che emanava da lei.
Era diventata parte della foresta tra il genio e il folletto: una creatura magica.
Spesso, di notte, chi passa di là sostiene di vedere una luce verde che sembra irraggiarsi da quel tronco cavo; nessuno ha paura anche se pochi si avvicinano: capiscono che è una presenza benefica.
Gli uccellini, gli scoiattoli e le altre creature della foresta sanno che è lei, le fanno compagnia e la amano.
Ora è finalmente felice!

mercoledì 5 settembre 2012

LA CASA EX - SBILENCA

Il Mago Buono Mario Bozzi ne ha fatta un' altra delle sue; prima la casa era sbilenca, poi è diventata una casa con occhi, naso e bocca, ora è un volto grande in primo piano tondo e ieratico.
Sarà la luna che si è ma
terializzata sotto forma di idolo ( ma la luna è sempre lassù ) sarà la casa che ha preso sembianze umane, sarà una creatura di sogno uscita dalla casa umanizzata?
Chissà se lo sapremo mai!
Per ora aspettiamo mentre, accanto all' idolo, è comparsa una gentile signora in blu. In tutta l' immagine prevalgono blu e argento.
Siamo sicuri che qualcosa accadrà...intanto il cuore c'è sempre!!!

lunedì 3 settembre 2012

LA CASA SBILENCA NON PIU' SBILENCA

Col Mago Buono Mario Bozzi tutto è possibile...la signora è diventata una deliziosa manchu (era bella anche prima checchè possa dire o pensare lei ) la casa non è più sbilenca ma è diventata " La casa dalle finestre che ridono" con occhi, naso e bocca e ci aspettiamo che qualunque essere animato vivo o trapassato possa uscirne...il cuore e la luna sono rimasti al loro posto.
Alla prossima puntata, burlone di un Mago!!!

LA CASA SBILENCA


Che la casa fosse sbilenca non c' erano dubbi; chissà se dentro c'erano persone che scivolavano cercando di tenere dritti i mobili e stabili gli oggetti come in "Mary Poppins " quando suonava il cannone e tutti si precipitavano perchè nulla cadesse.
La luna però era in equilibrio sulla casa sbilenca.
Passò di là il Mago Buono Mario Bozzi e raddrizzò la casa sbilenca.
Probabilmente gli abitanti tir
arono un sospiro di sollievo ma la luna no, lei cominciò inesorabilmente a scivolare.
Con un colpo da maestro il Mago le fece compiere una serie di evoluzioni e oplà eccola finire nel "decoltè" della paziente Signora.
Ora è là con la luna stretta al petto e la conserva.
Cosa accadrà? Resterà così fino a domani o la lascerà andare e la luna ritornerà sulla casa sbilenca che sbilenca non è più?
Per ora la tiene vicino al cuore e sta bene là!
Grazie ad Alina Bartolini per la foto e a Mario Bozzi per l' elaborazione